DE MARCHIS Abramo

(Lungro 1779 - 1830)

 

Francesco Tajani in Historie Albanesi (Salerno 1866)

 

Un Abramo Demarchis nato da Pasquale e Giulia Bassi, fu profondo giurista, versato nelle scienze matematuche. Dedito agli studi severi, condusse vita breve; non amante di cariche pubbliche coltiv� poche relazione di uomini eruditi nelle lettere e nelle scienze per tirarne alimento nelle sue predilette occupazioni(2)

 

(2) Di lui rimangono i seguenti lavori inediti. Repertorio sul Digesto con note di confronto col diritto romano. Corso di algebra e logaritmi. Saggi morali, ossia ricerche sulla virt�. Traduzione in versi di Anacreonte con note  storiche filologiche. Poesie varie originali e tradotte dal greco.

 

 

Elogio funebre alla memoria di Domenico DE MARCHIS(1859) del Sac. Michele BELLIZZI

 

Avviato di buonora alle lettere teneva a scorta nel cammin degli studii i due maggiori fratelli, Gabriele ed Abramo. Oh! qual nome mi � caduto dalla penna? Abramo de Marchis ! Nome onorando, ingegno sublime e severo, visse meditando come Platone, poet� con la forza di Dante e di Alfieri. e si distrusse in profonde melanconie come Pascal, e Torquato: salve, ingegno meraviglioso, salve, anima grande e sensibile!!!

 

La Diversit� arb�reshe, Vol. III di G.C.SICILIANO

 

Nacque a Lungro il 6 novembre 1779, da Pasquale e Giulia Basti. Fu avviato allo studio delle lingue classiche, alle lettere ed alla filosofia. Raggiunta rapidamente una ampia conoscenza delle materie, si trasfer� a Napoli per frequentarvi l'Universit�. In breve tempo, per le sue dotte qualit�, fu accettato nel ristrettissimo novero dei relatori dell'Accademia Partenopea, diretta dal Prof. Domenico Sarno.

Conseguita la laurea in diritto, torn� a Lungro dove svolse l'attivit� di Governatore Baronale e, successivamente, di Governatore Regio di Cassano. Pass� quindi come Giudice di Pace a Longobucco e, pochi anni dopo, accett� la nomina di Sotto Intendente Amministrativo di Castrovillari, dove ricopr� la carica di dirigente nella Divisione Demaniale.

Uomo dalle alte qualit� morali, rinunci� ad ogni incarico pubblico e governativo quando la corruzione e l' affarismo erano giunti a livelli paradossali. Trascorse, cos�,

il resto della sua vita immerso nello studio della matematica e dell'ingegneria, che a Napoli aveva conosciuto grazie agli insegnamenti del professor Sonni. Nel frattempo pubblic� l' opera filosofica "Saggi Morali".

Colpito da gravi lutti familiari (la morte della figlia e, di l� a poco, della moglie) ne intristirono lo spirito. Si rifugi�, quindi, nel nuovo studio del greco antico e, ben pre-

sto, raggiunse alti livelli di conoscenze, tanto da iniziare la traduzione dei maggiori classici omerici.

Mor� in piena solitudine ed ancora giovane, all'et� di 51 anni, nel 1830. Ci ha lasciato un vasto numero di opere che, per scienza e vastit�, hanno per molti anni segnato lo studio delle nuove generazioni.

Esse sono composte da un corso completo di Algebra, due corsi di Logarismi, opere, queste, dirette agli studenti delle scienze matematiche; tre Saggi di Filosofia Morale; la traduzione dell'opera greca " Anacreonte" arricchita da note filologiche, storiche ed osservazioni sulla lingua; un volume di Poesie; una raccolta enciclopedica di traduzioni dal greco antico, sia del repertorio classico che di quello religioso.

A queste va aggiunto uno studio sui "Repertori sul Digesto" con confronto con il diritto romano, opera che segn� enormemente il nuovo concetto del diritto pubblico nel regno.