D. Gabriele de Marchis Vescovo (1662-1734)
D. Gabriele de Marchis Vescovo della diocesi di Sora, prelato domestico, ed assistente al soglio Pontificio di Benedetto XIII nasceva in Lungro nel 1662 da D. Carlo, e D. Vittoria Cortese, ambi delle pi� chiare famiglie del paese. Nella tenera et� di anni 13 fu ammesso a piazza franca nel collegio di S. Attanasio in Roma, eretto dal Pontefice Gregorio XIII1. Compiuto il corso degli studii, ed insignito della laurea dottorale di teologia e filosofia, venne prescelto ad insegnar lingua greca nel medesimo stabilimento, ma dopo due anni il Cardinal prefetto lo chiamava nel gran convitto di Propaganda fede, onde adempiere ivi allo stesso incarico. Ebbe l'onore della nomino di Revisore dei libri ecclesiastici, e quello d'interprete di quella fiorita Biblioteca.
Dopo non guari tempo, l'Eminentissimo Casinatta gli affidava il carco di comporre una grammatica, compendiando al possibile il metodo sin allora adoperato, ed egli dava per le stampe l'opera intitolata Compendiaria, et facilis di linguam Graecam manoductio, Romae 1696, Tipis Sacrae Congregat., de Propog. Fid., lavoro che con successo adottasi in quelle scuole.
Asceso alla suprema dignit� di Sommo Gerarca il Cardinale Albani sotto il nome di Clemente XI, lo richiedeva ad emettere il suo parere � Su gli aromi richiesti nella lavanda degli Altari, e sulla origine della ammissione nei solenni Pontificali, di due greci Ecclesiastici per cantare l'Epistola, e l'Evangelo in greco.
Il Sovrano incarco venne adempito da de Marchis con piena soddisfazione, e gli spian� il cammino all'impiego d'interprete della lingua greca della biblioteca Vaticana, dietro brillante concorso sostenuto con erculea dottrina in pubblica adunanza.
Eran varcati appena pochi mesi, che Clemente XI premeva il soglio Pontificio, e destinava de Marchis ad aio ed istruttore dei suoi nipoti D. Carlo, D. Annibale, c D. Alessandro Albani, cos� che pel giro di anni 18 fuvvi astretto ad abitare nel palazzo di quella regnante famiglia.
Per ben due volte accompagn� i suoi nobili allievi nei loro viaggi per l'Italia sino a Venezia, ed ebbe agio di legare amicizia coi letterati, che in quel tempo fiorivano nella penisola; e sono lusinghiere le lettere del Principe, e Principessa Albani , che gl'indirizzavano da Roma nel 27 ottobre 1708, e nell'11 maggio 1709, con le quali, quelli affettuosi genitori con espansione di tenero affetto, gli raccomandavano i tre figli alle sue cure affidati.
Nel 1718 Clemente XI lo nominava Vescovo della Diocesi di Sora. Nell'anno 1725, chiamato ad intervenire nel Concilio Romano, il Pontefice Benedetto XIII lo fregiava dell'onore di Prelato domestico, assistente al soglio Pontificio, come dessumesi dagli atti del medesimo contenuti in due volumi dati alla luce in Roma ex Typographia Roccelli Bernab�.
Posto termine al Concilio, il Papa con lettera a forma di breve portante la data di Roma �Apud Sancum Petrum sub annulo Piscatoris 1725, concedeva a M. de Marchis la facolt� di eliggere otto cavalieri della Milizia Aurata, del pari che conferire la carica di Protonotaro Apostolico a persone di sua fiducia. Egli ne decorava vari dei suoi nipoti come appare dalle pergamene conservate in famiglia.
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Questo insigne letterato pass� nella pace del Signore ai 9 ottobre 1734 rimpianto dall'intera Diocesi da lui pel giro di anni 16 santamente diretta con le pastorali sue cure.
1) Gli Abbati Commendatari della Badia di Lungro avevan l'obbligo di dover educare a loro spese un alunno nel Collegio di S.Attanasio in Roma. Il Comune ha fruito di questo insigne beneficio dal 1525, fino al 1786 epoca in cui la Commenda rimase devoluta al real Demanio.
Da "LUNGRO" di Domenico De Marchis (1858)