Si ringrazia Gigino La Gamma per averci fornito l'opuscolo
Francesco Saverio SAMENGO
IL COMUNE DI LUNGRO
dall'agosto 1912 al settembre 1913
3^ parte
.PROVVEDIMENTI DIVERSI
I servizii annonarii, abbandonati, precedevano fra le generali proteste della cittadinanza. Con ordinanza del Sindaco fu provveduto a reprimere l'incetta degli ortaggi nel mercato. Furono contestate delle contravvenzioni, alcuna delle quali ebbe anche sanzione penale dal Pretore.
Si ordinò che i macelli non potessero vendere che una sola qualità di carne, annunziata da un cartello affisso esternamente allo spaccio.
Si stabilì l'ora di apertura dei macelli, per una più rigorosa vigilanza, si diminuì il prezzo delle carni basse per obbligare i macellai a mettere in vendita generi di prima scelta. Inoltre si provvide col dare opportune norme per la mattazione, cercando di levare lo sconcio gravissimo della macellazione fatte nelle principali pubbliche vie.
Per le gravi lamentazioni per la mancanza di generi alimentari, specialmente per la carne si provvide con delibera del 27 gennaio e 22 febb. 1913 a stabilire uno spaccio normale di carne, sussidiato dal Comune ed un fondo di L. 200 per avere il pesce fresco due volte la settimana al mercato.
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Per lo spazzamento delle vie, non essendosi potuto reclutaare il personale necessario, fù proposto e deliberato l'acquisto di un tubo di presa di acqua per la conduttura Creres per il lavaggio delle strade. Cosa facilmente eseguibile in Lungro per la speciale topografia dell'abitato.
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Fu con ogni energia represso l'abuso, che alcuni cittadini comettevano col tenere i maiali, rinchiusi nelle stalle, nell'interno dell'abitato.
Parecchie contravvenzioni furono elevate e le relative multe inesorabilmente esatte.
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Essendosi verificato che una barbara consuetudine faceva. operare il trasporto dei cadaveri appena qualche ora dopo la morte, il Sindaco richiamò in vigore le disposizioni del regolamento di polizia mortuaria o quelle d'igiene per evitare questo scandalo, contempelando l'esecuzione secondo le locali necessità, poichè, mancava e manca tuttavia la stanza di osservazione pei cadaveri.
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Con delibera consiliare del 5 aprile 1913 si provvedeva alla costruzione dell'edifizio scolastico. E nel bilancio preventivo del 1913 si era fissata una modica somma per l'istituzione dell'asilo infantile, beneficiando delle disposizioni governative in
favore, ma la Giunta provinciale decretò la soppressione. Eppure mai asilo infantile può essere più utile che a Lungro, paese di lingua albanese!
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La Giunta. municipale si occupò con ogni alacrità alla risoluzione delle usurpazioni dei demani comunali. Ma ebbe invano a battersi fortemente contro la inerzia dell'Agente Demaniale e la strainfischianza dell'Autorità prefettizia, occupata unicamente a lavorare le masse elettorali in favore dei candidati giolittiani.
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Per il lascito Damis l'amministrazione, oltre ad altre provvidenze, con delibera 7 agosto 1913 ordinava che il Sindaco prendesse immediato possesso dei beni, che avrebbe dovuto averli in suo dominio fin dal 10 giugno 1911 e reclamasse anche i frutti da quell'epoca dall'attuale possessore.
Ma questa deliberazione rimase senza effetto per l'opera non sollecita dall'autorità tutoria.
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Si erano per completare gli studii per l' esatta applicazione del regolamento di concessione delle fontanine di acque Creres ai privati, specialmente per reprimere l'abuso di servirsi dell'acqua a scopo industriale senza pagamento al Comune, come pure per regolare le concesse cripte al Cimitero e costruirne nuove, ma l'opera fu interrotta dalla violenza sottile, nascosta delle autorità prefettizie.
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Opera provvida esperimentò l'amministrazione nella importante pratica dello spostamento dell'abitato e contribuì efficacemente ad ottenere l'invio del personale tecnico per i progetti contemplati nella legge sulla Calabria e successive.
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Che cosa il Consiglio abbia fatto per avere la stazione ferroviaria a S. Leonardo si rileva dai documenti di ufficio.
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Infine, mentre il Consiglio, in unanime accordo con la cittadinanza, aveva fatto il suo meglio per chiamare l'attenzione del Governo per l'indipendenza dell'Albania, il Sindaco si era messo all'opera per la rivendicazione del patrimonio del Collegio Italo Greco di S. Basilio in Roma. e della Confraternita dei Santi Pietro e Paolo di Napoli in favore degli Albanesi d'Italia. Col conforto e l'opera del venerando Guglielmo Tocci e l'assistenza valida ed autorevole della cittadinanza di S.Demetrio Corone qualche cosa si sarebbe fatta, se l'opera dell'amministrazione Samengo fosse ancora per poco durata.
Sperasi che l'opera si completerà e gli albanesi d' Itaia potranno avere una istituzione come quella, ch'è vanto ed onore della provincia di Cosenza: la fondazionePezzullo.