Giuseppe Melograni

 

Descrizione 

geologica e statistica di Aspromonte e sue adiacenze.

Coll'aggiunta di tre memorie concernenti l'origine dei volcani, 

la grafite di Olivadi, 

e le saline delle Calabrie.

 

Napoli 1823

DE SIMONE Editore

 

(Da pag. 258 a pag. 263)

CAPITOLO III.

Descrizione della Salina di Lungro


I lavori. di questa salina, comiciati una volta male, proseguirono, avanti malissimo: spinti, oltre senza i principj della scienza montanistica , vale a dire senza disegno o provvidenza alcuna, doveano naturalmente risentirsi di un vizio radica
le che presto o tardi tendeva a paralizzare il proseguimento di essi. In verit� si lavorava l� a destra e sinistra come dettava il caso' e l'ignoranza, ed ove la fatica era minore e la spesa pi� tenue, ove si poteva ottenere in minor tempo un maggior prodotto in sale, senza aver riguardo alcuno alla vera e soda economia, e senza prendere in considerazione la salute e la vita dei minatori. Lungi di entrare qui nelle minute e tediose circostanze della sua costruzione interna , esporr� soltanto i risultati delle mie osservazioni.

CAPITOLO IV.

Errori notati negli Scavamenti della Salina di Lungro.


Entrai per la buca del Mandriglio (k)ch'� il solo ingresso che mena all'interno della miniera, e 'l primo difetto che vi notai fu quello dell'architettura sotterranea. Vi sono molti cunicoli , passaggi, e piazze, camere e vani pi� o meno lunghi e larghi, alcuni dei quali non sono affatto fortificati, ed altri malamente; quindi � che le volte sovrastanti sono poco ferme e sicure. Non si conosce in essa l'intravamento fatto di legnami, n� la maniera di adattarlo, n� tampoco si conosce il muragliamento a calce. Alcuni di quei voti interni sono, come dicono quei direttori, fortificati, ma di una maniera stupida e barbara. Tirano, per esempio, ove bisogna, un segmento di cerchio, o due lati di un quadrato, e vi alzano un muro a secco formato di barda, cos� detta nella lingua vernacola, composta di marna e sale, compagna indivisibile degli strati salini, da cui tratto via il sale che pu� facilmente staccarsi, il resto si abbandona come inutile, e si conserva per le mura a secco.
Queste mura sarebbero forse in pochi luoghi sufficienti all'uopo, quando fossero ben unite insieme, o quando avessero lo stesso punto di appoggio in tutt'i versi, o pur qualora il peso gravitasse dappertutto egualmente. Ma il fatto sta, che molte di esse si veggono uscite di sesto, e la montagna sovrastante labile ed abbassata minaccia ad ogni istante di seppellire vivi tutti quei che vi lavorano dentro. Ci� indica che una tale fortificazione � non atta al bisogno; perciocch� riempendo l' interno del segmento o del semiquadrato di marna tenera, fangosa e friabile, succede sempre che,  asciugandosi questa col tempo, lascia un'arcata nel segmento o semiquadrato che forza. i lati di slanciarsi ad ogni menomo urto o pressione della montagna.  
L'altro inconveniente che si present� agli occhi mie fu di vedere che il trasporto del sale, dall'interno della miniera al giorno, si eseguiva l� 'sulla schiena degli uomini adulti e dei ragazzi. I primi ne portavano in ogni viaggio un cantaio in pezzi 'solidi attaccati colla fune, i secondi mezzo cantajo di sterro (a). � cosa veramente compassionevole l'osservare una processione di uomini nudi far l'uffizio di bestie, e serbare marciando una linea sola, onde niuno impacci o urti l'altro nei calli angusti, che deve battere, ed ognuno di essi, oppresso dal peso ed affannato dal calore soffocante della miniera, arriva al giorno anelante e coll'anima in bocca!
Il terzo difetto, che, rilevai fu quello di scorgere la miniera inondata da una copia ingente di acqua, la quale, non avendo
uscita alcuna, s� per mancanza di c�nicoli di scolamento che di macchine di estrazione, si accumula nei luoghi bassi, e scioglie una grande porzione di sale .
Ma lo spettacolo pi� funesto fu, di vedere che la ventilazione della miniera era quasi sospesa, e l'aria si trovava viziata.
Non vi sono l� che due sole aperture,una detta il camino o la ciminiera, consistente in un forame fatto nell'apice della
montagna, l' altra denominata la buca del mandriglio, poche tese sotto al camino. Le due correnti, di aria provenienti da
questi forami non si estendono che fino all'aia superiore della miniera. Quindi interrotte, ed impedite dai passaggi e laberinti intermedi, non somministrano che un'aria debole e stagnante ai campi inferiori  e molto pi� viziata nei luoghi adiacenti alla fossa, ch'� la parte, pi� ima della miniera, come viene indicato dai lumi languenti e moribondi, e dalla respirazione affannosa e stentata dei minatori.

(k) Forse detto da .mandra, perciocch� in esso si adunavano insieme uffiziali, commessi, facchini , muli e vetturini. Oggi invece esiste un magazzino edificato da poco tempo, luogo pi� proprio e comodo, che divide la mandra nelle sue specie.
(a) Lo sterro � il sale granelloso che si ottiene dall'attrito dei tagli de' massi salini , e dal grattamento della barda.