LA VICENDA DI ALFREDO FREGA
Quand�anche mi fosse stato consentito di intervenire nel contesto funerario e buttare gi� di spinta pezzi di affetto in una linguistica accettabile, ch� quel momento era da viversi solo cos�, dominati dalla sopraffazione delle tante emozioni che tutti ci ha travolti, non avrei comunque potuto dire compiutamente dell�Uomo nelle sue componenti psichico-caratteriali e nelle ragioni socio culturali che sono state a presidio della sua pi� che civile personalit�, improntata alla milizia dell�umilt� e della disponibilit�, quali categorie fondanti e sempre in atto del suo agire in ciascun giorno, cui non si � sottratto anche negli ultimi recenti andanti giorni in cui gli esiti di una influenza infame trascinata per mesi e mai dominata lo hanno poi congiuntamente ad altre concause fatto stramazzare inanime in un ospedale eletto proprio perch� si venisse a capo della sua incerta condizione, se non vi avesse posto mano la parimenti infame vdechia, inesorabile, che in un baleno lo ha ghermito e ce lo ha strappato.
E comunque, di questo Alfredo umanissimo ed umile, vorrei trattarne in conversari a lento incedere, a mo di sensazioni e di riflessioni che originano dal contesto di dialogo su di Lui per come lo abbiamo vissuto in tanti, se pur non sufficienti, decenni. E c�� da sperare che l�occasione non debba mancare, anzi che sia da ricercare, dacch� siamo in troppi a volerlo.
E conseguenziale a quel che ho riferito dianzi, a maggior rilievo non avrei minimamente potuto svolgere un approccio alla sua vera costruzione, quella del Suo prodotto finito ma sempre in itinere, al creare dinamicamente volto al nuovo e diverso e per il quale � unanime il rimpianto della forzata interruzione, proprio ora che sfruttando nuovi modelli della informazione aveva di recente inaugurato un nuovo meccanismo della divulgazione , efficace quanto diretto nella sua universalit� .
Ed anche questo, potremo rinviarlo ad altro futuro tempo, poich� ora quel che mi urge, � che si consideri da parte del Lettori l�insufficienza asmatica dei nostri poveri ambienti, tanto pi� bloccati a vivere e quindi a realmente conoscere i nostri aspetti comunitari, quanto mal gestiti da soggetti istituzionali che nella loro povert� mentale e culturale sono la rovina di nostro vivere e delle aspettative dei nostri figli. E queste cose ci dicevamo anche di recente con Alfredo che aveva maturato la convinzione che la concausa dei nostri malanni era anche dovuta alla componente umana mal cresciuta e poco educata e di cui si doveva tenere conto per ogni approccio ai concreti problemi in vista di un qualche risultato, con la solita appendice non minimale che ci si rivolge sempre ai peggiori e mai ai migliori per poter dare la utile spinta collettiva a che un qualche risultato emerga utilmente e soddisfi per generale consenso gli aneliti liberatorii indifferenziati se non le aspettative concrete aventi una semantica certa e definita.
E proprio di questo Alfredo ultimo, maturato progressivamente al cospetto del fare, ho pi� volte all�interno di me stesso meditato, con il finale risultato di considerarlo un soggetto di spinta al dil� del sommesso suo fare, sempre modesto e mai spigoloso. Ed in questo, operando i raffronti nella mia meditazione, reiterava il carattere del padre ( che all�esterno mai dava ad intendere alcunch�, e che tutto poi scaricava domi , nel chiuso delle mura familiari, ma sempre entro un certo agire dai limitati e definiti accettabili contorni). Per cui, il tutto si risolveva nel suo conclusivo �Mi chiedo il perch� , cui estesamente poi dava la risposta sagace ed appropriata, nel cui ambito si riscopriva l�insieme delle sue valutazioni ed opinioni. E tutto questo modo di essere, non era poco, se raffrontato a quel suo intervento mi sembra dello scorso anno , in cui per benevola delega della Amministrazione locale ha da solo gestito una parte degli aspetti culturali ambientali, cos� come stava in sordina gestendo in contemporanea la poderosa macchina della trasmissione-novit� da egli ideata di � Arberia-Occitania � in cui ha dato evidente manifestazione della sua esperta capacit� di ideazione e di coordinazione di un fenomeno divulgativo particolarmente complesso che rester� nella memoria culturale degli ambienti di Calabria. E ci� � tanto vero, che meditando su tali vicende ne sento ancor pi� il senso acuito della privazione, dopo che una finestra si � spalancata alla piena luce della conoscenza attraverso il poderoso strumento organico televisivo, tanto che mi aveva richiesto recentemente , ritenendomi soggetto idoneo, di parlare in lingua avita, per dare segno-testimonianza storica di quale sia l�attualit� non troppo infarcita di italianismi dell�ultima nostra lingua-idioma residuata da secoli di filtraggi e sovrapposizioni etnolinguistiche complesse. .
Ma Alfredo, ora che il signum � definitivo ed irretrattabile, � stato da noi tutti utilizzato al meglio delle sue capacit� e potenzialit� ? Non lo credo, e ci� riferisco in piena autonoma sincerit�, pur se con molto rammarico, se � vero che la nostra similsimbiosi ultima e recente si � sostanziata in due piccoli scherzi, quasi a m� di brevi scherzi musicali, sulle biobibliografie da Lui partorite e da me in qualche modo integrate e sostenute, su Alberto Stratic� e Orazio Irianni. Esse, ora, giacciono in qualche file non pi� ampliabile del mio computer e non ricordo neanche se ne ho passato i contenuti ad � Ungra�, essendo ancora ubriaco della udienza di oggi, in cui innaturalmente mi sono soffermato a trattare estesamente di legittimazione e litisconsorzio nel processo civile, fra molti procedimenti che in ragione dell�et� e della disaffezione ingeneratami da qualche incapace istituzionale che mira a fottermi nella mia dignit� lasciandomi morto di fame a quattro soldi di elemosina istituzionale, non riesco pi� ad affrontare con la lena di sempre. E dire che altri fessometri, degradati, che si sono appadronati di questa fetida Repubblica ormai da quasi cinque decenni ( pur se Gian Antonio Stella non lo certifica e divulga nelle sue Caste ), si sono, da morti di fame che erano, scansafatiche per congestione genetica e mai studenti ( men che mai e poi mai studiosi, per carit� di patria!) impinguati dell�altrui ed oggi ostentano onore che mai potrebbero avere e potere che hanno estorto gravitando nella immoralit� istituzionale , confondendo ed equivocando sulla res publica che � diventata una zoccola di malaffare,alias res propria, pi� che la sede di elezione di Poerio ( ne cito qualcuno a caso; si vada a leggere Tito Livio e la descrizione dei littori che ex auctoritate percuotevano con le verghe ) e di tanti altri che intendendo proseguire nell�apporto disinteressato istituzionale, andavano a dormire alla men peggio nelle carrozze o vagoni ferroviari della Stazione di Torino, essi che erano i rappresentanti del Popolo nel Parlamento Nazionale . Di qui, un corollario, esso tutto Lungrese, che qualche tronzino sbussolato nella sua inconsistenza culturale abbia con fede e convinzione in verbo veritatis assunto che la � Storia non esiste� e su cui ritorner�, a tempo debito.
E di tutto ci�, Alfredo ne era convinto, al pari di me , anche perch� un�altra virt� lo contornava: la onest� e l�osservanza del vero anche in senso cristiano, atteso l�ampio suo modo interiore fideistico.
Intanto, una eredit� multipla Egli ha saputo costituire nella sua milizia esistenziale, di cui intendo per ora enunciare un solo aspetto: la conservazione e l�ampliamento della nutrita biblioteca, messa addirittura on line e farcita anche di documentazione la pi� varia e pi� utile, tutta da ripercorrere ed approfondire, per la maggiore edificazione spirituale e culturale di noi che Lo abbiano considerato sempre nostro sodale.
Ed a completamento di questi brevi pensieri iniziati l�indomani delle esequie , son contento di aver concluso, nel trigesimo del suo allontanamento dal quotidiano. Pir cuitime
2 luglio �09