CI MANCA QUALCOSA DI IMPORTANTE
di Costantino Belluscio
Noi italo-albanesi sentiamo essere stati privati un mese fa di qualcosa di importante. Io sento che mi manca un amico buono,leale,sincero, modesto, valoroso,dal tratto umano inconfondibile.
Alfredino Frega ha lasciato in ciascuno di noi un vuoto incolmabile.
Era stato educato alla scuola estremamente civile del padre, don Ernesto, solerte e stimato cancelliere della nostra vecchia Pretura ,sempre disponibile, pronto in ogni occasione a soccorrere giudici ed avvocati che tra il mucchio di pandette qualche volta perdevano la direzione. Ma soprattutto un gran signore di vecchi tempi, cordiale ed amico di tutti, estremamente educato .
Alfredino, con il fratello Saverio,nella Lungro di altri tempi non potevano essere diversi dal padre. Saverio, aveva preso la carriera bancaria . Alfredino la professione del padre. Nella pretura di Lungro, poi a Castrovillari e infine a Rossano. Ma Alfredino nella dimensione di cancelliere capo non si ritrovava pienamente perch� la sua grande passione � stata quella di vivere con il profumo della carta stampata. Non c�� stata pubblicazione calabrese in cui non sia apparsa la sua firma. Ritraeva la vita di ogni giorni delle comunit� che ad ogni titolo entravano in contatto con lui,ne scopriva i tratti essenziali, ne sottolineava le valenze culturali . La sua stella cometa rimaneva in ogni circostanza l�arberia, la sua storia, i costumi, le tradizioni, i personaggi.
Dalla sua Lungro erano usciti due giornalisti di spessore per cos� dire nazionale, ed entrambi giornalisti parlamentari, Pasquale Laurito, noto in tutta Italia come �La velina rossa� e chi scrive che alla professione ha unito un impegno politico che si � dispiegato nell�arco di quasi mezzo secolo. Ad entrambi Alfredino ha riservato un�amicizia rafforzata dalla comune passione per la ricerca e l�approndimento dei fatti della vita , che sono, appunto, l�ABC del giornalismo.
Pasquale Laurito non ha mantenuto con la terra di origine il profondo legame che invece io ho instaurato con gli uomini e le cose della infanzia e della giovinezza. C�� da dire che io ho avuto maggiori occasioni per farlo, in virt� del mio impegno politico che mi ha portato settimanalmente a tornare a Lungro e dintorni, in uno dei quali , per 30 anni, ho esercitato anche le funzioni pubbliche di Sindaco.
Lo debbo ad Alfredino il mio culto per la terra dei padri. L�ho sentito vicino , insieme con la sua famiglia, nella mia ascesa politica. E� stato il mio ispiratore nelle mie prese di posizione parlamentare a difesa del nostro orgoglio delle origini. Ci sentivamo spesso. Io ricorrevo a lui per avere conferme nelle mie ricerche sull�arberia; lui voleva partecipare, con la conoscenza , alla mia attivit�
E� stato in questa atmosfera pi� che amicale che ricorsi a lui per realizzare la prima trasmissione televisiva in lingua arbereshe in Calabria. Avevo avuto l�incarico di trasmettere una nota politica quotidiana nel telegiornale della rete televisiva nazionale di � 5 stelle�.
Per farlo avevo creato una stazione televisiva in miniatura ad Altomonte da cui irradiavo la mia nota politica quotidiana quando ero in Calabria. Nel corso di un incontro con Alfredino � nata l�idea di una trasmissione in lingua albanese dedicata agli arbereshe. Mi fece conoscere un giovane, educato quanto lui e che professionalmente giudicai subito di grande avvenire se ne avesse avuto le possibilit�, Nicola Bavasso. Tutti e tre conducemmo la trasmissione italo- albanese con mezzi ristrettissimi ma solo con dedizione e voglia di fare per dimostrare a noi stessi prima che agli altri che anche in Calabria si potevano fare cose del genere. Bastava volerlo.
Il sodalizio dur� circa un anno nel corso del quale ho avuto modo di accrescere la mia stima e considerazione per un grande spirito a cui credo che la cultura calabrese e la comunit� arbereshe debbano molto.
Alfredino ci ha lasciati. Un solo modo per non dimenticarlo � animare i suoi interessi di nuove spinte propulsive legando il suo nome ad iniziative degne del suo ricordo.