E SE
PENSASSIMO AD UN RECUPERO DEI CENTRI STORICI COME PAESI ALBERGO?
UNIAMO O
CONSORZIAMO I
NOSTRI COMUNI
l�hanno gia� fatto
i comuni grichi del salento
e quelli arb�resh� della destra del crati
lo faranno i quattro comuni calabresi del soleo
di alfredo frega
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Un clik del fotografo albanese Niko Xhufka ha fermato nel tempo un angolo del centro storico di Lungro che ancora, pur tra ferite e guasti inferti nel passato ma che continuano, purtroppo, ancora nei nostri tempi, riesce a mantenere una sua omogeneit� primitiva. Il suo futuro � comunque a rischio anche perch� l�abitato sorge su una piattaforma geologica in movimento, sconvolta da infiltrazioni di acque da tempo ormai non pi� regolamentate. Recentemente in alcune abitazioni, poste in zone ritenute sicure, si sono riscontrate delle lesioni. Ci dovrebbe essere un progetto anche con il relativo finanziamento � si dice nel Palazzo � che interessa la sistemazione idrogeologica di questo comune. Ma come per tanti altri progetti, anche questo rimane �top secret�, come �l�araba fenice�. Intanto gli anni passano ed il territorio continua ad essere interessato a guasti di ogni genere. |
Questa volta vogliamo seguire l�esempio del fotografo albanese Xhufka che ha voluto dedicare alcuni fotocolor al centro storico di Lungro per porlo alla pubblica attenzione. Del resto i visitatori di questo sito Internet, avranno gi� aperto le pagine con le foto dedicate a questo argomento. Il nostro � un centro storico ancora pulsante di vita quotidiana. Ma non dovunque � cos�. Molte sono le case abbandonate, alcune da tempo. Molte famiglie si sono trasferite in altri luoghi o in nuove abitazioni sorte nella periferia sud del paese. Nel centro storico oggi vi sono tante zone, a macchia di leopardo, dove le gjitonie sono ormai spente. Sheshe (larghi), udh� (vie), vanele (viottoli), shpji (case) sono vuote, senz�anima. Porte, finestre e balconi chiusi, sbarrati. Solo i muri hanno una presenza di vita vegetale. Ormai nessuno si occupa a ripulirli dalle erbacce. Non ci sono animali domestici. Qualche cane vaga annoiato e lento in cerca di quel cibo che non c��.
Pensando ci�, non potevamo fare a meno di associare qualche idea che possa dare un inizio di vitalit� a questi posti. Altri comuni ci hanno PENSATO o stanno pensando. Il nostro?
A monte ci sarebbero delle difficolt� non facilmente superabili. Prima di tutto i nostri amministratori sono lontani dal convincimento che attuando una forma di consorzio, o unione con gli altri comuni vicini di Acquaformosa, distante appena quattro chilometri, e di Firmo, distante sei, ma perch� no anche Altomonte, una decina pi� o meno, si pu� ipotizzare un solo progetto per il recupero delle abitazioni abbandonate. Queste rappresentano un patrimonio non certo trascurabile, ma che va tutelato e rivalutato.
Perch� questi tre o quattro centri? I primi tre hanno in comune l�appartenenza all�Arb�ria con una medesima origine storica, una sola lingua materna parlata, una sola tradizione, uno solo rito quello bizantino � greco. Con Altomonte, i tre comuni hanno radici storiche comuni essendo i tre borghi appartenuti a quel feudo dei Sanseverino, principi di Bisognano. Anche l�aspetto economico non differisce se non marginalmente.
La
situazione dei centri storici � quasi identica, ad eccezione del comune di
Altomonte che nel corso di questi ultimi decenni ha recuperato molti immobili,
grazie soprattutto alla intensa attivit� culturale messa in cantiere dall�amministrazione
comunale, ed in particolare, bisogna sottolinearlo, dall�On. Costantino
Belluscio, sindaco per diversi anni, che ha saputo togliere su quei monumenti la
polvere depositata per secoli, facendoli rinascere a nuova vita. Oggi Altomonte
ha nuovi amministratori, un sindaco giovane, Giampiero Coppola, e tanta voglia
di continuare sulla scia gi� percorsa, ma all�insegna del nuovo. Anche i due
comuni arb�resh� vicini hanno eletto da poco nuove compagini amministrative
guidate da due sindaci giovani,
come Gennarino Russo a Firmo e Giovanni Mannoccio ad Acquaformosa, anch�essi
con tanta voglia di cambiamento. Per noi i presupposti ci sarebbero per l�avvio
di un discorso che porti all�unione dei comuni.