Per non dimenticare

 IL 25 APRILE A FERRAMONTI

 

 

 

 

La costruzione del campo di concentramento di  Ferramonti  di Tarsia ha avuto inizio nel maggio del 1940.

Fatto da lunghi capannoni e posto nell'immediata vicinanza della linea ferroviaria  Sibari-Cosenza, ricordava chiaramente un lager nazista.
Era costituito da 92 baracche su un territorio di circa 160.000 mq. circondato da un recinto di filo spinato, sorvegliato all'esterno lungo il suo perimetro dalla milizia fascista (gente del luogo e dei paesi vicini), all'interno da un commissario di pubblica sicurezza alle cui dipendenze vi erano alcuni agenti ed un maresciallo. 
Era il pi� grande ed importante campo di concentramento fascista Italiano, con una presenza media di oltre 2000 internati ed una punta massima, raggiunta nell'estate 1943, di circa 2.700 persone. Gli ospiti del campo non erano solo ebrei, ma anche uomini politici e cittadini che erano contro il fascismo.

Gli internati, sottoposti a 3 appelli giornalieri, non potevano uscire dalle baracche prima delle 7.00 e dopo le 21.00, o superare i limiti del campo senza uno speciale lasciapassare. Essi non potevano occuparsi di politica, ne leggere senza autorizzazione pubblicazioni estere; non potevano ne scrivere ne ricevere corrispondenza se non tramite l'ufficio della direzione. Erano pure proibiti la detenzione e l'uso di apparecchi fotografici e radiofonici, nonch� l'uso delle carte da gioco. Non era invece previsto l 'obbligo di lavorare; chi non aveva altri redditi per il proprio mantenimento, riceveva un sussidio governativo.

Il campo di concentramento fu operativo fino al 17 settembre del 1943. Infatti alle otto di mattina di quel giorno
gli Alleati occuparono il campo  liberando gli internati.
La maggior parte di essi, non sapendo dove andare, rimase a Ferramonti, alcuni si diressero nei paesi vicini, a Tarsia, Cervicati, Cosenza, Cerisano e qualcuno a Castrovillari. Alcuni con mezzi di fortuna si diressero verso nord.

Il campo fu chiuso definitivamente l'11 dicembre 1945.