Provengono dai kremlini, i vecchi monasteri russi fortificati, e saranno esposte a
Santa Severina, Altomonte e Gerace
ARRIVA L'ESTATE E RITORNANO LE ANTICHE ICONE
Si sta per aprire una stagione di mostre destinate a segnare l'estate di buona parte della regione. Verranno esposte antiche icone, quante non se ne erano mai viste da queste parti. L'iniziativa coinvolge tre borghi fra i pi� belli d'Italia. Si comincia dal Castello Normanno di Santa Severina dal 18 giugno al 29 luglio.
In fondo � un ritorno, quello delle icone in terra di Calabria. Dopo tanti secoli dall'arrivo dei monaci orientali. E poi dopo gli sbarchi dei profughi albanesi col loro condottiero Giorgio Castriota Scanderbeg. Stavolta le icone non arrivano nascoste sotto i mantelli dei monaci bizantini e nemmeno sotto i variopinti costumi albanesi. Verranno esposte nel cuore di tre borghi per tre grandi eventi. Per quattro mesi l'estate culturale calabrese sar� piacevolmente caratterizzata dalla grande mostra Icone dai Kremlini della Russia antica.
Sar� un evento itinerante. Che, tra giugno e settembre, porter� il suo patrimonio di arte e cultura, in successione nei tre centri medioevali di Santa Severina, Altomonte e Gerace, dando vita ad altrettanti importanti eventi.
La forte caratterizzazione culturale della iniziativa riflette il carattere museale della mostra, non a caso sono stati scelti, con perfetta sintonia tra le diverse istituzioni promotrici, tre borghi medioevali ricchi di storia ed in essi tre sedi che gi� museo, luogo d'esposizione e centro di culto, meglio di nessun altro potevano ospitarla: un Castello Normanno, una Chiesa convento oggi Museo civico e una Cattedrale.
Icone dai Kremlini della Russia antica propone a tutti coloro che avranno il piacere ed il privilegio di visitarla oltre 30 tavole tra il XV e il XIX secolo provenienti dalle diverse scuole iconografiche russe sviluppatesi all'ombra dei monasteri racchiusi tra le mura fortificate dei Kremlini. Si potranno ammirare tavole della scuola di Mosca -che si affranca dall'influenza bizantina del grande maestro Teofane il Greco, quella di Pskov, Vladimir e Suzdal, fino alle delicate e spirituali opere dei monaci artisti di Novgorod. La mostra, il cui percorso si snoda tra tavole di grandi dimensioni e iconostasi, si chiude con un'icona dedicata a San Nicola, protettore dei marinai, delle giovani in attesa di sposarsi, dei bambini, arricchita da una riza dorata e smalti policromi della fine dell'800. E una mostra che propone una grande occasione d'incontro con la Russia, con la sua cultura, la storia, l'arte e la fede. � una mostra che per certi versi, proponendo, tra le altre, icone russe di immediata derivazione bizantina, riporta all'antica storia della terra calabra facendo riaffiorare l'origine di alcuni idiomi locali ancor oggi vivi.
La realizzazione di questi tre importanti eventi si � resa possibile in virt� della forte sensibilit� culturale espressa dai Sindaci di queste tre perle architettoniche della Calabria, della Provincia di Crotone e dalla Regione: una terra in cui vivono comunit� greco-albanesi spiritualmente legate alla tradizione religiosa bizantino-ortodossa magistralmente rappresentata in Icone dai Kremlini della Russia antica. Le opere esposte provengono dalle pi� importanti collezioni private nazionali e sono state studiate da un gruppo di studiosi tra i pi� qualificati e convinti ambasciatori della divulgazionedi questa produzione e dell'importanza di portarla alla conoscenza dei pi�. Le icone, dal greco eikon " immagine" sono dipinti in cui � facile e concettualmente corretto trovare il confine tra arte e spiritualit�, tra arte e religiosit� perch� oltre ad essere frutto di creativit�, immaginazione e genio artistico, fondamentalmente rappresentano un simbolo.
Per questo la produzione d'icone, e quindi anche quelle esposte nei tre centri calabresi, non va vista con l'approccio critico che noi occidentali siamo soliti utilizzare nei confronti del patrimonio artistico anche quello maggiormente vicino alle radici della dottrina, ma come un mezzo che serve alla comprensione del divino, un'apertura spirituale per tutti coloro che sono in grado di coglierne l'essenza. Ed � proprio la "leggibilit�" e la comprensione dell'essenza simbolica delle icone che a noi occidentali possono risultare complesse, e che questa mostra con le sue opere, le preziose schede, i testi a catalogo e le tre conferenze che l'accompagnano prova ad indicare.
M.P.Q.
da Calabria n.225 - maggio 2006