IMPORTANZA STORICA
DELL'EPARCHIA GRECA DI LUNGRO DEGLI ITALO-ALBANESI
Girolamo De Rada, rivivendo nel 1838 l'opera e la figura di mons. Domenico Bellusci di Frascineto, vescovo di Sinope in "S.Adriano" a S.Demetrio deceduto nel 1833, scriveva: "Il Vescovado, ch' � come la Corona al popolo di Scanderbech, torn� a rilucere in mezzo a quello ed a spandere il divino spirito su i Parrochi e Sacerdoti... Sublime missione del Vescovo! In questa luce sterminata scompare e si profonda al mio sguardo la Tiara inaurata, splendore di cento villaggi...In questo bujo, in cui rimasto � il popolo nostro per la scomparsa del suo Patriarca" (l).
Mons. G. Mele di Acquaformosa, primo vescovo di Lungro, nel 1959, ricordando il quarantesimo dell'eparchia, scriveva: "E la gratitudine verso la Sede Apostolica � unanime e profonda, sia per la istituzione della diocesi, sia per la fondazione del capitolo e di una parrocchia, sia per le ingenti somme elargite per la cattedrale e la casa vescovile e alcune case parrocchiali e alcuni asili ed altro"(2).
Mons.G.Stamati di Plataci, secondo vescovo di Lungro, nel 1967 cos� si rivolgeva al Santo Padre: "Santit�, l'eparchia di Lungro, esigua per numero di fedeli e geograficamente sparsa sulle colline e sui monti della Calabria e della Lucania, costituisce di per se stessa un esempio vivente di alto valore ecumenico, associando alla fede cattolica la sua fisionomia spirituale bizantina"(3). Le foto documentano questa prospettiva ecumenica.
Queste riflessioni scorrevano davanti alla nostra memoria, mentre mons. Ercole Lupinacci di S.Giorgio Albanese, terzo vescovo di Lungro, presiedeva la Divina Liturgia nella cattedrale di "S. Nicola di Mira" a Lungro con la concelebrazione quasi dell'intero presbiterio diocesano, attualmente costituito da sacerdoti e diaconi arb�resh�, rumeni ed ucraini, e l'unanime ed entusiastica partecipazione di fedeli, provenienti da tutte le parrocchie italo-albanesi.
Con la loro veneranda presenza in cattedrale hanno onorato la nostra eparchia, per la prima volta, il cardinale Lubomir Rusar, arcivescovo maggiore degli Ucraini; il vescovo di Mukacevo, mons. Milan Sasik, ed alcuni vescovi delle diocesi latine limitrofe.
Il protosincello dell'eparchia, archimandrita Donato Oliverio, a nome del clero e dei fedeli, ha tenuto il discorso augurale ed ha letto il messaggio del papa Benedetto XVI. Il nostro vescovo Ercole, dopo il santo Vangelo, ha spiegato il significato della celebrazione ed ha ringraziato commosso tutti i partecipanti. Altre personalit� religiose hanno preso la parola al termine della Liturgia, porgendo fervidi auguri al festeggiato. La corale, magistralmente diretta dall'esimio maestro e scrittore Giovanbattista Rennis, ha eseguito in greco i canti della Divina Liturgia. Centinaia di fedeli si sono accostati alla santa comunione. Mentre si cantava il "Polikr�nion" tutti i presenti si sono avvicinati al vescovo Ercole, padre e pastore, per baciare la sacra destra e ricevendo "l'ant�doron".
Senza dubbio il 6 agosto 2006 � da ricordare come una data storica per l' eparchia di Lungro. E' un avvenimento di eccezionale significato sotto molteplici aspetti. Per molti di noi, clero e popolo, � stato un vigoroso impulso ed un salutare esame di coscienza per risvegliare maggiore consapevolezza nella nostra secolare appartenenza ecclesiale orientale. L'eparchia, con la saggezza, prudenza ed acutezza del vescovo Ercole, ha saputo recepire ed analizzare con spirito profetico "i segni dei tempi". L'eparchia tutta ha pienamente percepito nella celebrazione del 6 agosto che aleggia un nuovo alito vivificante ed una novella stagione. Anzich� una cerniera annebbiata e nociva per l'esistenza dell'eparchia, il vescovo Ercole, "secondo la sapienza che gli � stata data" (2 Pietro 3,15) sostenuto ed incoraggiato con fedelt�, dedizione e costanza dall' Archimandrita Donato Oliverio, Vicario generale, dal clero pi� impegnato ed assennato e dal laicato, ha operato da alcuni anni coraggiose scelte operative di grande lungimiranza,ora giunte a maturazione. Egli ha innestato il tassello della nostra eparchia lungrese nel contesto del mosaico di tutte le chiese cattoliche orientali in Europa, donando e ricevendo cos� linfa umana, spirituale e pastorale per nuove vocazioni, nuovo seminario diocesano a Cosenza, nuove parrocchie e nuovi sacerdoti, oggi validamente impegnati in tutte le comunit� arb�reshe, ed una nuova casa diocesana di accoglienza per sacerdoti anziani.
Ecco come noi interpretiamo questo evento eparchiale del XXV anniversario del nostro amatissimo e veneratissimo vescovo Ercole, "Patriarca e Corona al Popolo di Skanderbeg, Tiara e Splendore di cento villaggi". Dalle pagine di "Lidhja" auguriamo di cuore al nostro "Patriarca" di vivere "in pace, incolume, onorato, sano e longevo in modo che possa dispensare rettamente la sua parola di verit� alla Chiesa di Dio", ch'� in Lungro.
Antonio Bellusci
(1) Girolamo De Rada, In memoria di mons.Domenico Bellusci vescovo di Sinope in S.Adjiano, Napoli 1838.
(2) Il Bollettino Ecclesiastico della Diocesi di Lungro, n. 140, 1959.
(3) Il Bollettino Ecclesiastico dell'Eparchia di Lungro, n.l, 1967.
Articolo pubblicato su Anno XXVI n. 55 del 30 agosto 2006