Presentazione


A Sud di nessun Nord


I materiali che danno vita a questo testo, rappresentano gli interventi programmati presentati alla XXIV0 edizione degli "Itinerari gramsciani 2011", aperti con la prima sessione dedicata al "Premio Mediterraneo di pittura - Maria Brunetti -", il 26 giugno 2011, e conclusi con un convegno internazionale, a Piataci, a 23 luglio 2011.
In coincidenza col 150� Anniversario dell'Unit� d'Italia, si � voluto chiamare a confronto storici, meridionalisti, docenti universitari, italiani e stranieri, tenendo a base una lettura in controluce del Risorgimento onde completare una riflessione sul tema iniziata gi� nella precedente edizione. Il tentativo, ben riuscito, � stato quello di uscire dalla ubriacatura demagogico-celebrativa dell'avvenimento per entrare nel merito della storia "vera" del Risorgimento su cui, tra il centro-destra e il centro-sinistra, sia pure per ragioni diverse, si � aperta una gara convergente per occultare, con una operazione maldestra di "revisionismo storico", le vicende reali del moto risorgimentale onde far passare l'idea di un'unica versione moderata del Risorgimento, una gara tutta di destra che si differenzia tra l'esaltazione del "genio" di Cavour, che avrebbe il merito di aver realizzato l'Unit� d'Italia, ed una versione filo-borbonica che anela alla rifeudalizzazione, soprattutto della societ� meridionale.
In questa realt� cos� distorta e deviante, entrare in campo con le armi della critica, cos� come abbiamo voluto fare, ha voluto significare fare saltare il banco con le carte truccate, riempiendo il vuoto di analisi e di presenza lasciato, non solo dal centro sinistra, ma anche dalla sinistra critica, facendo venire a mancare una voce "alternativa" nell'interpretazione dei fatti storici, capace di riscoprire il pensiero di Granisci, per rilanciare la "questione meridionale"-che si vuole non pi� esistente dalla cultura liberista- in una visione pi� ampia come "grande questione mediterranea". In questo ambito � possibile incontrare gli "altri Sud" che si affacciano sulle sue sponde e con essi costruire una ipotesi unitaria, partendo dai "beni comuni" non mercificabili e riaffermare, contro i guasti della mondializzazione capitalistica, la necessit� di un nuovo orizzonte di crescita per un Meridione "a Sud di nessun Nord". C'�, quindi, nella nostra presa di posizione anche un richiamo forte alla necessit� di uscire dalla morta gora, culturale e politica, e riprendere, da sinistra, un nuovo impegno di elaborazione e rilancio di una nuova stagione meridionalista, posto che le forze politiche che hanno introiettato il liberismo e la teologia del mercato come linea di condotta, hanno abdicato ad assolvere un ruolo egemonico nella loro produzione di idee per un'altra ipotesi di sviluppo e, per questo, invece, tentano di mascherarne, o addirittura ignorare, le pagine pi� significative della storia del Movimento risorgimentale.
Partendo da queste essenziali valutazioni, gi� in parte affrontate lo scorso anno, nell'edizione 2011 degli "Itinerari gramsciani" (che � sede annuale della verifica del programma culturale), il MeMe ha elaborato una serie di positive riflessioni col proposito di "ricostruire" la vera storia degli arb�resh� e del ruolo essenziale da questi avuto nelle vicende risorgimentali e per l'Unit� d'Italia, con l'obbiettivo di ricollocarla dentro la cultura e l'identit� del Mediterraneo, costruita nei secoli sulla reciproca tolleranza e il senso del limite. Nel Risorgimento italiano questa minoranza ha segnato una presenza operativa e di partecipazione di massa straordinariamente positiva. L'iniziativa dello scorso anno, che ha avuto un coinvolgimento internazionale, si � limitata, per la sua vastit�, all'aspetto specifico del Risorgimento dal periodo di tempo che va dall'influenza francese al 1860 in poi.
Negli "Itinerari 2011" ci si � posto il problema di guardare in avanti rispetto alla prima parte, per riannotare punti di analisi sul Risorgimento, scandagliandone due diversi aspetti: Il primo si collega alla constatazione che il nostro � stato un "Risorgimento senza eroi" di cui si � enfatizzato il "genio di Ca-vour" assegnandogli quasi l'esclusiva della realizzazione dell'Unit�.
Il secondo aspetto � costituito dalla coltre di silenzio che avvolge il ruolo della minoranza italo-albanese di antico insediamento, che, soprattutto dalle vicende del 1844, e, poi, nella realizzazione dell'Unit� e fino al periodo post-unitario, ha segnato nel Sud, nelle lotte eroiche, (queste si!) combattute in prima fila, uno straordinario ruolo di partecipazione e di direzione degli avvenimenti. Cos� come hanno svolto un ruolo di straordinario attivismo (diventandone portavoce in Europa) e lottando per l'indipendenza dell'Albania, proclamata, poi, a Valona nel 1912. Per queste ragioni nell'edizione degli "itinerari" del 2012, si � programmato un percorso di riflessione, in comune con "Lisi i Arb�rit", referente del MeMe a Tirana, che punti ad esaminare affinit� e differenze tra i due avvenimenti, che mettono in luce, per altro, l'indole libertario e battagliero di queste minoranze linguistiche la cui presenza ha onorato ed onora l'Italia. Gli "Itinerari" 2012 si svolgeranno in Italia e in Albania e in quella occasione sar� formalizzato un gemellaggio tra i comuni di Gramsh in Albania e di Plataci in provincia di Cosenza, punti di partenza e di approdo del ceppo di Antonio Granisci.
C'� da aggiungere, infine, che l'intuizione del MeMe di arricchire gli "Itinerari gramsciani" con la istituzione, in collaborazione col Comune di Plataci, di un "Premio Mediterraneo di Pittura" intitolato a Maria Brunetti, � stata colta nella pienezza positiva del suo significato. Le ragioni del successo possono essere spiegate in due modi: la prima � che Maria Brunetti � stata una donna eccezionale, dall'eroico gesto compiuto a otto anni nella guerra partigiana nelle Langhe e, via via, nell'impegno sulle tematiche della differenza di genere, nel sindacato in difesa dei lavoratori, nell'attivit� politica a fianco del suo compagno a cui ha dato un sostegno prezioso, nell'amore per l'arte e la pittura, nel suo comportamento adamantino in ogni settore del suo lavoro, sino alla morte intervenuta improvvisa, a 76 anni, in una cllnica romana.
Col suo compagno, in 55 anni di vita in comune, ha costruito un sodalizio umano retto da ideali condivisi e comuni passioni: una filosofia di vita che lascia come esempio e patrimonio ai suoi cari e agli amatissimi nipoti. Il premio a Lei intestato, costituisce un riconoscimento da parte di tutti coloro che la conobbero e le vollero bene, che sono accorsi ad onorarla, partecipando numerosi alla iniziativa, garantendone il successo; il secondo motivo � che si � voluto introdurre - parlando della questione meridionale come "grande questione mediterranea" - un linguaggio "diverso" di comunicazione e di scambio con i "tanti sud" che si affacciano sul Mediterraneo e nei Balcani del Sud. Dialogare attraverso il linguaggio della pittura, partendo da ambiente,"beni comuni", cultura, emigrazione, multiculturalismo e pace in un area travagliata, significa utilizzare uno straordinario mezzo, soprattutto per i giovani, per costruire assieme un processo di collettiva civilizzazione.
Il successo della 1� edizione del "Premio" costituisce un buon viatico per andare avanti.
In questo volume vengono raccolti tutti i materiali degli "Iti-nerari gramsciani 2011": quelli della PRIMA SESSIONE sul premio "Mediterraneo di Pittura Maria Brunetti" del 26/06/2011; e quelli della SECONDA SESSIONE riguardanti il convegno scientifico sul Risorgimento tenuto il 03/07/2011. Siamo del tutto convinti che socializzare i materiali di ricerca e le riflessioni su temi cosi essenziali, debba continuare ad essere il compito fondamentale del MeMe.