EPARCHIA DI LUNGRO: 85� ANNIVERSARIO DELLA SUA ISTITUZIONE
di Eugenio Marigliano |
Mos. Giovani Mele, I Vescovo di Lungro
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Mos. Giovani Stamati |
Giornate
da ricordare, queste del 24, 25 e 26 aprile, per gli arb�reshe della Diocesi di
Lungro. La presenza del Patriarca emerito di Antiochia e Prefetto della
Congregazione per le Chiese Orientali cardinale Ignazio Moussa Daoud testimonia
ancor di pi� l�importanza della data.
Ottantacinque
anni fa, era il 1919, con la Bolla Catholici
Fideles Papa Benedetto XV istituiva a Lungro la prima Eparchia
greco-bizantina d�Italia. Non a caso un busto dello stesso Benedetto XV, posto
nella Cattedrale di Lungro in occasione del quarantesimo dell�Eparchia (1959)
testimonia l�importanza della decisione papale. L�attuale vescovo Ercole
Lupinacci a questo riguardo, nel suo messaggio ai fedeli per l�occasione ha
rimarcato la valenza storica e religiosa �per ringraziare il Signore che ha
provveduto, mediante l�istituzione dell�Eparchia, a salvare il suo popolo e
benedire la sua eredit��.
Prima
di arrivare alla decisione di Benedetto XV, per�, bisogna anche riconoscere una
qualche importanza ad altri aspetti, che uniti a quello religioso possono essere
ritenuti fondamentali per la storia italo-albanese e non tralasciabili per la
sopravvivenza della tradizione greco-bizantina dell�Italia meridionale. Era
d�altronde lo stesso Pontefice, nell�atto che sancir� la costituzione
dell�Eparchia, a riconoscere il fervore dei profughi albanesi nel conservare
il proprio patrimonio spirituale, con ci� mostrando il loro attaccamento al
rito e un certo timore per l�imposizione di un rito ibrido che potesse
compromettere l�originalit� della tradizione greco-bizantina.
Da
ricordare, sempre all�epoca dei primi insediamenti albanesi, la presenza nel
Meridione d�Italia di una tradizione monastica bizantina che, pur andando
estinguendosi lasciava tracce
importanti, che furono certo d�aiuto a chi arrivava d�oltremare in un
territorio sconosciuto.
Latini
e greci per un po� non ebbero grossi conflitti, anche perch� gli effetti del
Concilio di Firenze (1439) tesero a ridurre le incomprensioni, rendendo meno
ostici i rapporti con la Chiesa latina. Va al riguardo aggiunto come nel primo
periodo gli albanesi d�Italia dipendessero ancora dal Patriarcato di Ocrida e
a scendere dal metropolita d�Italia.
Sull�onda
per� delle disposizioni successive al Concilio di Trento del 1563, che
determinarono l�entrata delle comunit� arb�reshe di rito greco-bizantino
nelle giurisdizioni vescovili latine, i rapporti andarono inasprendosi.
Proprio
a seguito dell�irrigidimento post tridentino, non pochi furono i contrasti e
le incomprensioni con i vescovi latini dell�epoca; il XVIII secolo, per
esempio, vide il clero lungrese inoltrare una supplica a Papa Clemente XIII, per
render pubbliche le ingerenze in materia di rito, dell�allora vescovo di
Cassano Ionio.
La
scelta del Pontefice nel 1919 (preceduta di qualche anno da altri importanti
segnali quali l�apertura della Congregazione per le Chiese orientali e il
Pontificio Istituto orientale) rappresent�, dunque, un vero spartiacque per ci�
che riguarda la comunit� religiosa di rito greco-bizantino, aiutandola a
ritrovare un�unit� istituzionale tale da renderla omogenea nell�ambito
della Chiesa italiana.
Oggi
la diocesi di Lungro conta 33
mila fedeli, 29 parrocchie, 35
sacerdoti, 5 diaconi e raccoglie sotto
la sua giurisdizione tutte
le comunit� italo-albanesi
sparse in Calabria, Basilicata, Puglia ed Abruzzo.
Gli
ottantacinque anni dell�Eparchia racchiudono, per�, anche la storia degli
uomini di Chiesa che hanno retto l�istituzione ancora oggi ubicata nel Palazzo
vescovile di corso Scanderbeg. Qui il primo vescovo di Lungro Giovanni Mele
(1885-1979) trascorse i suoi settant�anni di episcopato. Nato ad Acquaformosa,
era stato nominato vescovo di Lungro a soli 34 anni e mostr� subito
determinatezza nel ripristino, in tutte le parrocchie, del rito bizantino; dopo
di lui, a reggere le sorti dell�Eparchia
venne scelto Giovanni Stamati (1912-1987), nativo di Plataci, che in
un�intervista nel libro �Lungro�
di Ambrogio De Marco riassume
ancora oggi bene il significato di un�Eparchia come quella lungrese,
ricordando come �questo patrimonio va posto sul lucernario della nostra casa
per far gustare le bellezze e le ricchezze anche alle chiese sorelle di rito
latino in mezzo alle quali viviamo. Questa � la nostra missione, forse la pi�
valida e la pi� feconda, perch� diretta a partecipare ad altri una spiritualit�,
una teologia, una liturgia, che � quella del mondo ortodosso, la cui mancanza
di conoscenza e di approfondimento � stata motivo di incomprensione e accuse
nel passato�.
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giunto nella sede diocesana lungrese nella tarda mattinata di sabato 24 aprile
il Patriarca emerito di Antiochia e Prefetto della Congregazione per le Chiese
Orientali cardinale Ignazio Moussa Daoud. Al suo arrivo, per partecipare alle
funzioni a ricordo degli 85 anni dall�istituzione dell�Eparchia e alla presenza del vescovo Ercole Lupinacci, il sindaco di
Lungro Vincenzo Iannuzzi, a nome della cittadinanza, ha rivolto al porporato di
origine iraniana un messaggio di benvenuto.
�Lungro
� ha precisato Iannuzzi � ha mostrato da secoli profonda attenzione alla
storia della Chiesa e in particolare alla tradizione greco-bizantina. Al
riguardo si � riusciti a valorizzare un importante patrimonio artistico, tra
cui in ultimo le grandi porte bronzee della nostra Cattedrale, opere di valore
notevole. Anche grazie a queste ultime, il nostro Comune ha ricevuto un
importante premio internazionale, seria dimostrazione del nostro operato e del
rispetto nutrito verso il patrimonio ecclesiastico. L�impegno in tal senso del
Comune, centro della Diocesi - ha concluso il primo cittadino � continua
grazie all�avviamento di lavori per il restauro delle altre chiese locali.
Spero nei prossimi giorni di poter discutere di questo e d�altro con il
cardinale Moussa Daoud, al quale auguro una buona permanenza a Lungro�.
La
giornata del cardinale � poi proseguita con la visita alla nicchia di S.
Leonardo e, dopo il saluto del parroco don Sulla, con la partecipazione alla
processione sino alla parrocchia del Santissimo Salvatore.
Inserita
nella trasferta di tre giorni del cardinale Daoud (i primi due giorni a Lungro,
il terzo a S. Cosmo albanese), particolarmente emozionante � stata la
consacrazione della parrocchia del SS.mo Salvatore di via S. Leonardo.
L�intera
cerimonia, infatti, ha rivestito un tono particolare dal punto di vista sociale
e religioso. Per quest�ultimo aspetto, bisogna riconoscerlo, � sempre pi�
raro soprattutto in piccoli paesi quali Lungro arrivare a istituire una
parrocchia e poi consacrarne l�omonimo luogo di culto, con in pi� la presenza
del cardinale e Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali Ignazio
Moussa Daoud.
� stata, comunque, tutta la ritualit� religiosa di consacrazione a rappresentare un�autentica novit� per le decine di fedeli (lungresi e non) presenti all�evento.
La
giornata seguente, domenica, ha visto la celebrazione in Cattedrale della messa
solenne, con la presenza del cardinale Daoud, dei vescovi di Lungro, Piana degli
Albanesi e S. Marco Argentano, e del clero rientrante nella diocesi lungrese.