di Eugenio Marigliano
Sar� una giornata di duro lavoro quella di oggi per il dirigente dell�Ufficio elettorale di Lungro, Giambattista Laurito. Le tre liste di ieri non dovrebbero infatti aumentare, ma tutti, forse scaramanticamente, hanno scelto di presentarsi negli uffici comunali, per le pratiche di presentazione di rito, nella mattinata di oggi.
Alla lista �Lungro nel cuore� capeggiata da Giuseppino Santoianni, se ne aggiungono altre due. Entrambe mostrano segni di discontinuit� col passato, ma allo stesso tempo non mancano conferme. Candidato sindaco della lista �Uniti per Lungro� � Ambrogio De Marco, docente presso il locale Istituto comprensivo, a seguire Leonardo De Marco, Francesco Arcidiacono, Gennaro Borgia, Carmine Chiaramonte, Ida De Lia, Francesco Forte, Leccadito Natalina, Franco Maradei, Emilio Pandolfi, Maria Rogati, Salvatore Vicchio, Martino De Marco e Giovanni Cetraro. Il simbolo della lista del professor De Marco reca al centro la bella fontana di piazza Garibaldi, da sempre uno dei luoghi storici del piccolo centro arbresh. Un simbolo che richiama la specificit� lungrese, ma allo stesso tempo esprime la necessit� di una politica fuori da ambiti ristretti e capace di ritrovare il dialogo con i cittadini.
A capeggiare la lista, che reca su sfondo azzurro un grande aratro giallo, sar� Gennaro Cortese, cinquantacinquenne, funzionario amministrativo dell�Azienda sanitaria del Pollino. Dal 1972 al 1991 � iscritto al Partito comunista, milita poi nel Pds fino al 1995, per poi aderire a Rifondazione comunista. Della lista �Aratro� fanno parte anche Gennaro Berardino, Walter Castiglia, Domenico (Mico) Cortese, Enzo Senise, Angelo Pisarro, Antonino Martino, Domenico Cortese, Peppino Magno, Franco Parrotta, Salvatore Todaro, Giovanni Tufo, Angelo Pistoia, Angelo Mattan� e Luigi Damis.
�Sar� - ha ricordato uno dei candidati consiglieri Lino Berardino il nostro un percorso virtuoso �. Sar� una campagna elettorale diversa, da una parte chi avr� voglia di prospettare soluzioni, dall�altra chi porr� solo questioni personali e familiari. Il nostro sogno � partito dalla costruzione della squadra, solo poi si � pensato al capolista. Senza ideologizzare niente, ci� che unisce la nostra squadra � mettersi a disposizioni non del nostro capolista ma della comunit� lungrese�.