DELIBERATO IL DISSESTO FINANZIARIO, RICHIESTE SOMME PER OLTRE UN MILIONE DI EURO

 di

Eugenio Marigliano

 

LUNGRO - Un disastro finanziario e contabile che peser� per diversi anni, contro il quale la maggioranza consiliare ha deciso nell�ultimo consiglio cittadino di deliberare il dissesto finanziario. Maggioranza e opposizione si sono trovate d�accordo solo nel riconoscerne la paternit� alle precedenti gestioni politico-amministrative conclusesi giusto due anni fa. Nell�analisi degli atti che hanno portato a sancire il dissesto, infatti, le versioni sono state differenti. Il sindaco Santoianni ha parlato di azione obbligata, necessaria e dovuta, dopo avere sondato ogni altro percorso alternativo. Il passato, per il capo dell�amministrazione, continua a pesare e peser� come un macigno. Sui debiti accertati e ancora non riconosciuti, evidenziati anche dalla relazione dell�assessore al bilancio, ai 730 mila euro di qualche mese fa se ne aggiungono altri 890 mila. Non sono poche le giornate negli uffici comunali, � stato ricordato, scandite da ingiunzioni di pagamento e da ricorsi amministrativi aventi a oggetto precedenti opere pubbliche il cui iter amministrativo viene ritenuto viziato.

Uno dei punti pi� dibattuti nel corso dell�adunanza ha riguardato un allegato che conteneva la seconda tranche di creditori del Comune, per un totale appunto di quasi 900 mila euro. Sull�effettivo diritto al credito ci sono state posizioni differenti. L�amministrazione ha specificato che sar� successivamente il commissario liquidatore a esprimersi e riconoscere, nel caso, il debito maturato. L�opposizione ha fatto per� notare che di l� a poco si sarebbe deliberato il dissesto finanziario in base anche a delle cifre sulle quali non c�era stato alcun monitoraggio dell�effettiva esigibilit� della somma da parte del richiedente, arrivando a chiedere supplemento d�indagine almeno su una parte della massa debitoria, sostenendo che alla fine l�esborso per le casse comunali potrebbe essere assai inferiore a quello scritto sull�allegato.

Si arriva, dunque, alla deliberazione di un dissesto finanziario che sancir� la riorganizzazione della dotazione organica e per una quota di dipendenti la procedura della mobilit�, per l�amministrazione l�impossibilit� di contrarre mutui e la necessit� di deliberare aliquote dei tributi locali e delle tariffe nella misura massima consentita per un certo numero di anni.