LUNGRO: i fedeli di S.Sofia protestano con il vescovo
di Eugenio Mariglian
Fumata nera, � il caso di dirlo, per i fedeli di Santa Sofia. Il vescovo della Diocesi di Lungro, Mons. Ercole Lupinacci, non torna indietro sulla nomina a parroco, che ha fatto infuriare molti fedeli di Santa Sofia.
L�avevano promesso nei loro incontri a Santa Sofia e l�hanno mantenuto ieri pomeriggio a Lungro. Appena dopo le 16 su corso Scanderbeg, decine di cittadini di Santa Sofia d�Epiro si sono materializzati davanti alla sede della Diocesi lungrese.
Motivo del viaggio, far sentire la propria voce sulla scelta del nuovo parroco di Santa Sofia, dopo la recente scomparsa del precedente responsabile della parrocchia arb�reshe l�archimandrita Giovanni Capparelli.
La protesta, fin dall�inizio � stata civile; una delegazione (oltre un centinaio in tutto i presenti) � stata subito ricevuta dallo stesso capo della Diocesi arb�reshe e dal vicario generale pap�s Donato Oliverio.
All�occhio lungrese, infatti, sono rari i momenti, anche di altro tenore, davanti al palazzo di corso Scanderbeg: l�ultimo, un evento gioioso risalente a meno di anno fa, � stato il ricordo per gli 85 anni della Diocesi lungrese di rito bizantino-greco.
I rami degli alberi di fronte la sede della Curia vescovile sono stati addobbati con decine di foglietti su cui era scritta la pressante richiesta ai vertici diocesani: "Confidiamo nell�Eparchia, Zoti Demetrio a Santa Sofia"; lo stesso sentito appello campeggiava su due striscioni.
Il tipo di protesta, almeno nelle nostre zone, � parsa una novit�. Non si ricordano,infatti, gruppi
rappresentativi di intere comunit�, arrivare sotto le finestre della Diocesi di Lungro per promuovere una precisa causa: elevare il viceparroco Demetrio Braile a responsabile della parrocchia di San Atanasio il Grande, dopo la scomparsa del citato Capparelli.
Nel pomeriggio freddo e ventoso di ieri, invece, il folto gruppo di cittadini di Santa Sofia, composto da tutte le fasce d�et�, parecchi i giovani, non aveva ancora digerito ci� che a breve (si suppone verso il 20 di febbraio) dovrebbe essere formalizzato.
Mentre la delegazione s�intratteneva nelle stanze della Diocesi decine di fedeli, quasi congelati dal freddo, attendevano con tensione e curiosit� il responso, che arrivava (purtroppo per loro) dopo circa due ore in senso negativo. Da parte dei vertici della Diocesi il massimo sforzo per cercare di ricomporre una situazione che, almeno vista ieri, non sembra affatto agevole, ma la nomina resta intatta.
Qualcuno alla fine inveisce, qualche altro propone di occupare pacificamente i locali della Curia; la maggior parte reagisce civilmente, ma assicura, vista per adesso l�insanabilit� del caso, che non finiranno le proteste. A Santa Sofia, nei prossimi giorni, continueranno gli incontri tra i fedeli per sondare ulteriori nuove strade.