RANDAGISMO: AVVELENAMENTI DI CANI E GATTI

di Eugenio Marigliano

 

LUNGRO � Una serie di avvelenamenti di cani e gatti preoccupa, da qualche mese, il circondario tra i paesi di Firmo, Lungro e Acquaformosa. In questi territori, diversi cani sono stati trovati agonizzanti, con la bava alla bocca, contorti da atroci dolori e in preda a conati di vomito.

E� accaduto e ancora capita con sempre maggiore frequenza, infatti, di ascoltare per il tramite di qualche proprietario del migliore amico dell�uomo parlare della brutta fine di almeno sette cani, avvelenati probabilmente con potentissime sostanze mischiate al resto del cibo, che gli stessi cani ingurgitano senza naturalmente conoscere le mortali conseguenze di sostanze quali la stricnina.  

Si tratta assai probabilmente di veleno: bocconi usati forse per topi o talpe, ma che allettano purtroppo anche cani e gatti, forse per derattizzare l�ambiente da queste particolari specie animali, favorite dall�aumento delle temperature primaverili, ma con effetti alla fine spaventosi per il resto della fauna circostante.

Una circostanziata denuncia dovrebbe, inoltre essere gi� agli atti presso la locale stazione dei Carabinieri. Il provvedimento, sporto necessariamente contro ignoti, racconta di un tentato avvelenamento ai danni di un cane, nel territorio del Comune di Firmo, conclusosi fortunatamente  con il salvataggio del malcapitato animale, grazie soprattutto all�intervento del padrone.

I risultati di questi barbari atti significano, invece, per lo specifico dei cani randagi, obbiettivo primario di questi gesti vigliacchi, morte quasi sicura. Risulta infatti molto difficile a chi si occupa, nei tre Comuni limitrofi, delle cure minime ai randagi potersi efficacemente adoperare per salvare

cani e magari cuccioli assolutamente indifesi, accollandosi un servizio d�emergenza che spesso comporta anche costi economici.