f.damis@tiscali.it   

                                                                                           

  prof  Domenico Cortese

                                                                

                                                                                                    c/o ungra@ungra.it

  

  

                                           Caro Mimico,

 

        continui a dare ossigeno all�ambiente, foraggiandolo con informazioni e notizie che finora erano in patrimonio di pochi e che avranno il loro peso in ragione del trascorrere del tempo( se ritieni, includi anche me che in vari decenni ne ho letti di documenti ed atti importanti).

   E soffermandomi sull�ultimo che riguarda Agostino Casini, non posso che ribadire la configurazione di  esso quale affresco luminoso ed ampio, spontaneo ed esaustivo, che si apre sul nostro ambiente con i tanti riferimenti, in relazione ai quali  mi ci vorrebbe un intero giorno per esporre, chiarire e focalizzare, ripromettendomi di ci�, fra le altre tante cose, anche fare, sembrandomi di sollecitare i nostri ( mi ci metto anche io fra i concorrenti morali e fiancheggiatori attivi e convinti di Ungra, come a te, anche per i sentimenti,  noto)  Utenti su di uno tra i personaggi che emergono, quel Zhoti Ngicc Samengu che per alcuni decenni � stato l�asse portante della Lungro divulgativa e della  pubblicistica, essendo altres� dotato di capacit� pi� che valida, mentre mio Nonno, qualche lustro in avanti, pi� austero e pi� immedesimato nel ruolo ( non che non fosse arguto forte alla maniera lungrese, volitivo  e di pronta capacit�) , era affogato nel lavoro professionale,spaziando da Pizglia  a Castrovillari  e godendo proprio da parte di zhoti Ngicc di una stima eccezionale  sotto il profilo del comune giure professionale, essendo demandato a qualche altro familiare l�incombente di cui dianzi.

    Ma, proprio perch� sono ad un passo un po� difficile, non posso ampliare  gli spazi diluendo le energie; per cui, se riesco ad onorevolmente concludere quella seconda parte, da molti ventilatami sotto il profilo ottativo, potr� ritenermi soddisfatto, rinviando al dopo ogni altro mio desiderio.

    E tuttavia, riandando al Documento � Agostino Casini �, per me di grosso spessore ( per le ragioni su cui non posso dilungarmi,ecc, ecc, ecc) pur se trattasi di (in gergo) Opuscolo, cos� come ad altri documenti, tra cui quello del Sole e di altri che non ripesco), vorrei precisare un dato costante e correttivo che orienti meglio il Lettore, ai fini di esatta focalizzazione degli ambienti, atteso che mi �, mio malgrado, dato di dover apportare, sia pure tra me ed in privato,  qualche correzione di tanto in tanto anche a blasonati scrittori, accorgendomi comunque che forse sarebbe tempo di dover mettere mano ad una qualche scritta  non da panegirico sui miei Familiari e da cui  mi  sono sempre astenuto, proprio in ragione dello strettissimo  rigore, diventato abitus, provenientemi da  mio Padre e da ogni altro significativo Ascendente, ove mai si intenda penetrare la lezione di cui ancora siamo per benevola sorte  portatori sani viventi.

    DUNQUE, nel Documento Casini, di massimo rispetto, cos� come in altri, si riporta costante un  �ANGELO DRAMIS� , il quale interviene tratta e conclude, senza ulteriori coloriture. Talora � accomunato ad Angelo Stratig�, quasi coetaneo, che interviene anche( si consideri il riferimento alla vicenda Salina ed in parte Irianni dell�ing Sole, cos� come in altri contesti), ma il tutto si conclude senza ulteriori riferimenti espliciti, tanto che solo un esperto dei contesti potrebbe cogliere, dipanando e sviluppando.           

    Bisogna, cos�,  sapere che Angelo Dramis era �Cicotoni� ( il nonno di Savoiardo il segretario comunale  in quiescenza, defunto alcuni anni addietro nonagenario, �corto e male cavato�- direbbe Ciruzzo con benevolo sarcasmo di chi lo ha conosciuto e frequentato tutta una vita, mentre l�antecedente pi� prossimo, acuto e verso di lui mai benevolo per una intera vita intrecciata insieme ed in parte condivisa per l�affetto di giovent�  trasportato sino alla morte e che lega poi per sempre,  salva la lontananza per lavoro obbligata dalla geografia, pur se con diversissimo taglio culturale e carattere, � stato mio Padre, in cui l�abbinata era perfetta, tra un forte e troppo capace ed un debole e generico ), gi� in et� se ha partecipato alla rivoluzione del 1860 -quello che andava con l�ombrellino sbiadito,alla Pirtea sull�asino nel suo fondo posto sopra �Krorast�-, mentre anagraficamente e pi� compatibilmente in termini culturali vi era anche in ragione della retrospinta familiare di non esiguo rilievo, un  altro  ANGELO ( ma veritieramente, non equivocato dalla grafica )  DAMIS, mio pro zio, detto �Zio Angiolino�, scomparso  molto prematuramente all�et� di ventinove anni e che con la sua morte  ha scardinato tutti i predisposti assetti familiari, in una similstoria ancora non scritta di una Famiglia poco penetrata dall�esterno, e tanto pi� predicata per conseguenza dalla curiosit� che arriva anche a me .

     Ebbene, ANGELO DAMIS, era quel desso, si direbbe coloritamente in termini vieto letterari, ovvero il soggetto reale, l�anello mancante o equivocato, in alcuni documenti rimasti sull�ambiente, quello che in parte riportava i sentimenti, le idee e gli umori in parte ufficiali della Famiglia.

    Egli era, in ragione della vicinanza, coetaneit� ,affinit� culturale ed ogni altro possibile modo di legame tra le famiglie, l�intimo amico per la pelle di Angelo Stratig�, pur se pi� aperto ed  estroverso rispetto allo Stratig�  per certi versi grecizzante  se posso spingermi, rispetto a lui di prorompente linearit� di gen�a albanese.E se zhoti Angiul andava e veniva liberamente da casa mia , quasi un prerogativa per come mi narrava, raccontandomi qualche episodio ( pentendomi oggi, ed in  ritardo, di non averlo spremuto benevolmente ed affettuosamente su tematiche degne ed importanti,  quale si comportava con me,  per meglio colorire e figgere in memoria s� da trasmettere a quanti oggi mi apostrofano epigono immeritatamente culturale degli  ambienti, atteso il motivo non minimale della differenza di et� fra Lui e mio Padre, nel contesto di aggregazione di un altro motivo-fatto da metter in campo e di non scarso peso, che mio Padre aveva diciassette anni quando ha visto suo Padre perire a 59 anni e nel pieno della capacit� operativa, in modo che se pur  ha interamente saldato e recuperato fra le generazioni, per tutte le ragioni che non posso qui  enunciare � accenno a due capisaldi, sapere e cultura��.e mi fermo aveva quattro anni quando fu portato da San Sosti a Lungro per il grande rientro e suo Nonno l�ultimo sopravvissuto era prossimo ad estinguersi in quel 1911��.. ecc,ecc,ecc, e qui, ancora mi fermo.

    E se concludendo, posso non irragionevolmente congetturare, proprio su Angelo Damis intermedio (alias Zio Angiolino) tra l�Angelo Damis seniore  il Colonnello e mio Padre, � desumibile la patina o crosta di consolidato pensiero politico sia pure grezzo che si muoveva nella Famiglia, posto che  di Giuseppe Damis mio Nonno ho prevalente cognizione professionale. Del resto, un sintomo concorrente lo posso anche desumere da una vecchia intervista che un altro abitu�, Camillo Vaccaro, fece a Pier Domenico Damis nel 1896( se non male ricordo). Salva , ancora, l�intera, e di spessore, partecipazione alla Massoneria (non deviata !! ),tutta ancora da penetrare e metabolizzare, in ragione delle recenti ed eccezionali novit� di informazione.

       ��

       F.D.