1820
di Francesco Damis
L�anno milleottocento venti,il d� sei del mese di maggio 1820, in Lungro.
Innanzi a noi Francesco Paolo Cufari regio Giudice del Circondario di Lungro
assistito dal sig. Carlo Maria Coppola Cancelliere,si � presentato Costantino
Cucci e Anna Cucci di questo Comune suddetto, dichiarandoci che volendo
contrarre matrimonio, ed essendo privi di Padre perch� morto anni fa in queste
montagne, nel tempo del Brigantaggio, inabilitati a poter presentare l�atto di
morte, perch� non registrato, ha presentato li seguenti quattro testimoni,voluti
dalla Legge,per provare la sua morte.
Francesco Vaccaro,d�anni 44, figlio di Andrea,massaro �Domenico Scaglione d�anni
33 di Leone,bracciale-Antonio Santoianno,d�anni 27 di Giov., bracciale- Ant.Gioia,di
anni 36 di Carlo zappatore- Tutti domiciliati a Lungro,a�quali amm(oniti),prestato
il giuram(ento),di dichiarare le circostanze,l�epoca e luogo della morte del fu
Nicola Cucci di Lungro,Padre dei suddetti ed han risposto che, ritrovandosi il
detto fu Nicola Cucci al servizio di Francesco Mazzei alla custodia delle
pecore, che pascolavano nel territorio di S.Donato, contrada Filiciastro. Si
disse tra la Gente di Lungro nel mese di Agosto 1807 che dalla Compagnia di
Miscio di Morano, capo delle orde degli assassini era stato massacrato il detto
Nicola Cucci e seppellito in detta contrata, d�alcuni individui di col�. Che
essendosi essi dichiaranti uniti con li stessi del Com(une) di S.Donato, il nome
dei quali ed il cognome ignorano, discorrendo su� l�omicidio suddetto li
palesarono che con le loro proprie mani seppellito l�avevano e che li era ben
noto chiamarsi Nicola Cucci di Lungro. Infatti dopo tale epoca non f� pi�
veduto. S� del che sen�� fatto il presente verbale che viene dalli stessi
crocesegnato .
X,X,X,X,
Seg(no) di Croce F.P. Cufari
Carlo M. Coppola Cancelliere MONTAGNE E VICENDE
Dando una scorsa al documento che precede,� da confermare che il brigantaggio
nei nostri siti,come in altri del Centro e Meridione d�Italia, non � stato anche
folclore come qualche scrittore ha incautamente assunto,ma ha comportato la
compromissione degli equilibri ambientali, proprio in ragione dei molti danni e
pericoli che derivavano alle comunit�. E l�esempio di sopra riportato �
indicativo. Ma,oltre di esso possiamo ricordare la triste storia del pastore
Vincenzo da cui ha preso nome l�omonimo Piano, posto tra Novacco e Tavolaro,
secondo la leggenda che trova implicato il pastore con i briganti, cos� come il
luogo che l�amico Tuturo Cibuko ricorda, �Ka e Tresurierit�, che darebbe ad
intendere un sito dove stabilmente sedeva il tesoriere dei briganti.
Senza,ancora, dimenticare �Fagun e Mastu Fidilit�, indicante il faggio posto al
punto di scolmo tra il Piamo di Caramolo � la vallata ad est da cui sale la
strada che mena da Saracena e dove si poneva in vedetta il Brigante Mastro
Fedele Bellusci, tra gli anni 1850 ed i primi anni del 1860. Vi � ancora il sito
dell��uomo morto�, riportato nelle cartografie antiche, tra le montagne di
Saracena, San Basile � Morano, verso la Picarella, come altro sito trovasi sotto
Cozzo dell�Orso indicante l��uomo morto�, verso la Camagna,in ipotesi tali
luoghi avendo riferimento a fatti gravi,in cui non infrequentemente erano
implicati i briganti, i quali pi� stanzialmente frequentavano per necessit� le
montagne, quando la stagione lo consentiva. Vi � ancora da ricordare che un
giovinetto De Marchis rientrando dagli studi in Napoli, fu preso sulle Montagne
dai briganti e che riusc� a scappare mezzo nudo e presentarsi alla Petrosa
chiedendo aiuto, avendone sub�to grave turbamento che lo condizion� per la vita.
Ricordo anche di aver letto altro documento in cui si riporta l�uccisione di un
lungrese in montagna da parte di masnade. Per intanto,questi sono i ricordi e le
notizie che in breve si propongono,sperando utilmente, al Lettore, ed auspicando
sempre che taluno sorga ad indagare organicamente del rapporto tra i nostri
ambienti ed il brigantaggio.