L'ultimo lavoro di Antonio Sassone pervenutoci pochi giorni prima della sua morte
I DASHURI DASH IL CARO PORCARO
I
Motin e dimrit, nd� mest avullis, D'inverno, tra i vapori della cucina,
me sh�pin pijot kar�ironja, in una casa piena di detriti,
Nikolla na b�nej kumbitin nga her� Nicola ci chiamava spesso a convito
se t� haim mish kaciqj per farci mangiare carne di capretto
e t� pijm verin t� r� e per farci assaggiare il vino nuovo
me d� o tr� kroke v�. con due o tre uova fresche.
II
Motin e ver�s, na hap�nej triesin jash�t D'estate sistemava il tavolo all'aperto
pirposh nji dadhie. sotto l'ombra di un pero.
Miez dite, ture ruaitur deitin Jon Da quella postazione, a mezzo giorno, superando con lo sguardo la collina fiorita
nde fundt sheshit Sibarit . incontravamo, in fondo alla Piana di Sibari, l'orizzonte del mar Jonio.
Ka arvuri shkisjin ndir taluret milingonat Dall'albero, sventurate formiche cadevano sui piatti
e sillijn leng e sapur dadhie. e portavano con s� succo e sapore di pera
III
Ndieim adurin lulevet, Tra i pofumi del roseto
pr�z cimbit e derkut, e vicino al porcile,
nga her c� era vin ka Garga, ogni volta che un venticello saliva dalla vallata del fiume Garga,
gjjegjim dirqit c� rrofolisjin ci deliziava il grugnante russare dei maiali
e b�in pordh� me ilzit pir lumbrele. che scorreggiavan beati sotto il cielo stellato.
IV
Nikolla e e aj� zonje e shoqijes, c� na mbitojn, Nicola e la sua signora moglie che ci ospitavano
ishin t� zvordra si di sh�nj�tra, erano generosi come due santi ,
na mbjojn at furr grikie ci ingozzavano senza sosta nella nostra bocca da forno ,
rrikiriashin kur shifijn se mos t� fukarshim e esprimevano gioia quando si accorgevano che per non soffocare
pirsilijm edh� har�n inghiottivano anche la risata di piacere
c� donej t� na dil ka furri pijot me stilollata. che premeva per uscire da quel forno di bocca otturata dalle coratelle
V
Pas �� na kish �ifosur nj� dit� t� t�r�, Dopo averci resi sazi, rimpinzandoci per un giorno intero,
me pj�nsin t� fritur si dirq� kashetje, con lo stomaco pieno dei maiali all'ingrasso,
l�jim triesin pjot me llikuxh�, lasciavamo la tavolata ancora colma di ogni ben di Dio
e ik�jim ture qeshur e ture th�n: e fuggivamo ridendo e cantando in coro:
"ikmi se n�ng � m� gj�". "Corriamo via, ch� non c'� pi� niente da mangiare".
VI
Vet Griikmadhjy i veshur tr�, me skolin m� e bukur Solo Griikmadhj, vestito a nuovo
si mieshtir skollie �� vete mb�son t� parin her, come un maestro al primo giorno di scuola,
hinej me stoli�t ket cimbj si calava solennemente nel porcile,
ruanej rikaz�t me lot ndir s�y ammirava con le lacrime agli occhi i maialini,
i shprishnej llam e likuxhiy riempiva i truogoli con i prelibati resti della nostra tavolata,
ture j th�n fiala t� mira. si diffondeva in calde espressioni di gratitudine verso di loro,
e ture burtuar mul�njin nde z�mrit esibendo il suo profondo cordoglio per i suoi nuovi adepti
�' j vin par se Nikolla na hijp t� j haim misht. on largo anticipo rispetto al giorno in cui Nicola ne avrebbe cucinato la carne per noi.
VII
Skustumatra si ishim, Screanzati, quali noi eravamo,
kishim sh�kurtuar udhin avevamo annullato le distanze
ndir trut�, grika e bitha. tra cervello, ganasce e posteriore
Ishim zbinduratra e n�ng e dijm. Eravamo angustiati dalla sorte e non lo sapevamo.
VIII
U �� jam m� skustumat se ju, Io che sono ben pi� scostumato di voi,
par se t' ik�nj ka trjesa ime prima che corriate via dalla mia tavola
kit pirsjend ju v� pirpara, vi blocco il passaggio con questa bella pietanza
e me kit vjersh dosje ju stis gatarin: e con queste scrofe di strofe vi metto in trappola:
IX
"I zura cimbet nd� kucietit shapivet, Ho dato pizzicotti sul collo ai ramarri,
i dig�lisa b�rrulet qerjerinavet, ho grattato per celia i gomiti alle cornacchie,
j dig�lisa g�lacin �dh� kukuv�s, ho fatto il solletico anche al gargarozzo del gufo,
se t'j shu�l�nja nj� gaz�. con il vivo proposito di strappargli un sorriso.
X
J pengova thundrat hardh�lavet, Con un laccio lento ho azzoppato le lucertole per farle saltellare,
kuqjarta cinx�rat, ho fatto copulare le cicale,
se t� shinja nd'im k�cinej dega. per vedere se scattava anche il mio ramo.
J firkova ksistrin skrapixhavet , Ho strofinato con la pialla i sottaceti,
shamararta kallashinet t� purtunevet ho pozzangherato i batacchi dei portoni
e j pursullova f���kezin, e ne ho bruciacchiato il chiavistello
se t� nx�rrarshin t� b�gatrat per far dispetto ai ricchi,
e m� shum se gjith� dh�n �i�ill Martinit. pi� che a chiunque altro, a don Cicillo Martino.
Pas se �� nxora lacin kallashinit Dopo aver ritirato il laccio dal batacchio
i vura penjn t� gjat ndir k�mbit vauvil�s ho assicurato un lungo filo ad una zampetta dello scarabeo
se t� fijuturonej ket donja u per farlo volare dove piaceva a me
e se t'e shinja ndir ndilat e d�ellit e vederlo sfavillare ai raggi del sole
e veshur t� sh�kilq�er me at� stolji dejti nel suo sfarzoso tegumento da cerimonia color blu-mare
XI
K�sht� pa pasur aroplane e l�me t� pundarshin Cos�, senza aerei n� piste di atterraggio
B�fsha p�rs�dreqt svolgevo ugualmente il ruolo
controllor t� fiuturim�t di controllore di volo
XI
Qindrova In una pausa,
e i kalladepsa ksizin skorcavecit tim. ho potato l'ombelico al mio cetriolo.
XII
Majallinari grastarti g�th�lat Il porcaro ha devirilizzato i granchi,
i nguli g�rriepshin nd� bith�t grif�shis . ha infilato un gancio nel culo del rapace.
I vu titarotin nd� kollorin�t brethkosavet ha bucato il colon delle ranocchie con una cannuccia
se t'i frinej si fucka njerim sa t� pilsisjjin. per gonfiarle fino a farle scoppiare.
XIII
Sinku Rrodhies i k�rrusi trikuzin vurdunar�vet, Il Sindaco di Rodi ha corrugato la fune ai forestali,
se mos t� ja pu�iulisijn dush�ket ; per impedirgli di appiccare il fuoco al bosco;
u j z�drodha qimezin karramunxis, io ho attorcigliato la setola di porco alla zampogna,
se t� mbanja mend sh�tierrin per onorare la memoria dell'agnello
�� j la l�kurin, che ci ha lasciato la pelle,
zura me maballambersa pulin ho preso a ceffoni la gallina
e i kirsita nj fikofjak, e le ho affibbiato un cazzotto,
se t� m� l�shonej nj v� me di kroke. per convincerla a farmi un uovo con due tuorli.
Pula mbajiti pirsiendin e ng� foli fare, La gallinella ha assorbito il colpo senza fiatare,
se e dinej se nj� mos kish furnuar ben sapendo che, diversamente, avrebbe fatto la fine
si dh�a Dh�n Oraxin , della capra di Don Orazio,
kur th�rriti si aj� dh� �� ish per aver belato, come solo una capra sa fare,
se pa patrunin nd� stalit alla vista del padrone nella stalla
me nj� ferm�njote pirposh : disteso sopra una signora di Firmo:
dh�a gjegji Dh�n Oraxin �� j thonej: la capra cos� si � sentita apostrofare:
"Rri qet, bith�sh�qerr e dh�, "Chiudi il becco, capra dal culo a straccio,
nj� mos ja sh�kul k�saj senn� stappo questa
e t'e pallak�r tji". e tappo te", cos� ti faccio".
XIV
Qindrova njetir her� e p� In una seconda pausa, ho visto
nj� kr�e rriminata Kapu�in�rash: un groviglio di birichinate tipiche dei frati Capuccini:
arukullrat strokollistin sagullin e tirve i birbantelli hanno fatto dondolare la loro corda,
e ture sh�kanuar bosh�tin me duar con varie manovre sulla loro conocchia
sh�puan miegullat pa ruar , hanno aperto un varco nella nebbia con gli occhi bendati.
XV
Nj� �� kish helm�zin Uno di loro, disturbato dal singhiozzo,
u kuqjar me nj� cincir si � accoppiato con una cicala per guarire
e u b� tat dhopu sh�tat viet. ed � stato reso padre dopo ben sette anni.
Njetir do t� shironej rrofin Un altro voleva curare la raucedine catarrale
ture b�n miekrin rasandosi le rosse gote
lishu e t� sh�kilqier fino a renderle lisce e lucide
si pistikull� mush�kie. a coglion di mulo.
XVI
T� jer�t i sh�kultin simixhjat shol�s, Gli altri hanno estratto i chiodini dalla suola delle scarpe,
i kumbistin k�rrabin brumbullit, hanno assestato una bastonata allo scarafaggio,
i kushulljuan lapat k�millit, hanno lisciato le rughe al lombrico,
i shulartin n�ngjet mirmagavet, hanno sbrogliato i nodi alla ragnatele
e i k�nduan: e le anno intonato questo canto:
shkafshit, �iafshit rrolezit e bakullat, Possiate scivolare e rompervi le rotule e le giunture,
rrrashkarshit b�rrulet, possano graffiarsi vostri i gomiti,
ju ardh�shin rrofa e zeksi , possiate contrarre l'asma per puntura di tarantola,
votoqishtit kunjet nd� bith�t, possiate rivoltare le pezze al culo,
i b�fshit nding�ndingun �inxhinel�vet possiate far tintinnare i campanelli
samarit sulle bardature
mush�k�s Fuxhilats del mulo di Fugilata.
XVII
Qindronj t� llutmin her� e ju thom: Nell'ultima pausa, vi dico:
Ju dalt nj� koqe Che vi prenda un colpo
juve e sat viefir. a voi e a vostra suocera.
XVIII
E mos m� thuaj "i dashur" Non chiamatemi "caro"
se ng'jam i bjrj nji dashi ch� non sono figlio di un porcaro
e ng� kam fuq� e non ho la bravura
t� t� thom rro��kar� per darvele a bere
m� t� mardha pi� grosse
se k�t� dardha di queste pere.
XIX
Ju, shokrat t'ime, me gjth at� musht , Voi, amici miei, ricolmi di mosto,
mos shamar�rni vavuzelet e tetedizavet. Non sbavate sui bavesini delle cingallegre.
Strokollisni ksisin brumbulavet Strapazzate l'ombelico ai bagarozzi
e ngjamar�rni rrolezit e kokaz�vet. e avvoltolate le rotule sulle chiappe.
Ju e dini se K�milli Ben sapete che il lombrico
pusht�in ket lesht e krikomelavet scatarra sulle chiome di granturco
se t'i shkilqenj hietat . per lucidare le loro trecce.
XX
Mos shtrip�ni gjth llavinaret verie. Non fate inaridire tutti i rigagnoli di vino.
L�m�ni nj� klluq te �iurri�r edh� u : Un goccetto da succhiotto per mate riservatelo anche a me:
k�sht� m� losen t�ll�t cos� mi sdilinquisco nel cervello,
b�nj� �ibien m� truall scavo una fossa, la riempio di liquidi
e ng� pikonj� ndir murt. e non gocciolo sui muri.