REBHUN, L�EBREO CHE SCELSE LUNGRO
Lungro
Dal Ferramonti di Tarsia al confino di Lungro. Dalla Shoah alla mikpritja,
l�accoglienza albanese. All�indomani della giornata della memoria, in ricordo
delle vittime della �cultura diversa�, proprio in un luogo simbolo della
diversit� culturale come Lungro, pi� di 70 anni addietro sono arrivate le
testimonianze di accoglienza di una ventina di ebrei internati al Ferramonti di
Tarsia e poi trasferiti a Lungro. I pi� anziani, ancora oggi ricordano la
disponibilit� e la piena integrazione nel tessuto sociale lungrese di Guglielmo
Rebhun, medico polacco, ebreo di nascita che il 21 marzo 1941, arriv� in paese
e, in poco tempo, divenne uno dei protagonisti della ricostituzione della
locale loggia massonica "Giorgio Skanderbegh", rifondata nel 1944. Per tanti
anni Rebhun, esercit� la professione di medico e nel luglio del 1952 spos� la
lungrese Emma Laurito. E proprio da Lungro, dopo il matrimonio, Guglielmo
Rebhun tenne la corrispondenza giornalistica de la Gazzetta.
La capitale religiosa arb�reshe, era uno dei tanti luoghi di confino utilizzati dal regime fascista per isolare i dissidenti. Il "confinamento" aveva caratteristiche pi� morbide rispetto all'internamento nei campi di concentramento tedeschi, ma le condizioni di vita dei confinati erano comunque dure. Eternamente braccati, privi delle comodit� abituali, isolati dal mondo, sofferenti per la fame, con pochissimi soldi, gli ebrei vivevano di stenti e privazioni. A Lungro per� non manc� loro l�assistenza e il mutuo soccorso tipici della cultura arb�reshe. In uno studio condotto da Domenico Cortese e Gianfranco Castiglia, sulla scorta anche del lavoro di L. Falbo �Non solo Ferramonti. Ebrei internati in provincia di Cosenza�, vengono ricostruite le presenze delle famiglie di origine ebrea che hanno vissuto a Lungro. A partire dagli anni quaranta del secolo scorso, per le gjitonie lungresi, assieme all�idioma albanese, si son levati anche i suoni della lingua polacca e le sfumature ebraiche di Simon Adler, Max Bruchfeld, Isacco Friedman, Jenny, Lieber, e Moses Kirsch Gerstner, Chaje Sure Halpern, Szulim Harlig, Ciana Iaworska, Maria Kiesling, Bertoldo e Rolf Manfred Kuznitzki, Alice Leiser , Isidoro Lenkowicz, Abramo Nejman, Henny, Maria e Oskar Notowicz, Felicitas Wollenberg.
27.01.2014 Nicola Bavasso
Tratto da Gazzetta del Sud del 28.01.2014