All�incontro promosso il 30 aprile scorso dalla Provincia di Cosenza, hanno partecipato rappresentanti ANCI, referenti scolastici, 11 province, 43 comuni, 6 regioni e 6 universit�

 

Le minoranze del mezzogiorno chiedono maggiore attenzione al governo centrale

 

Un evento di questa portata non si registrava da anni. Insieme, per dare pi� voce alle minoranze linguistiche storiche del Mezzogiorno, rappresentanti di province, regioni, sindaci, docenti di sei universit�, altrettanti referenti scolastici regionali e rappresentati dell�Anci nazionale, con voce univoca chiedono al governo centrale e regionale di porre maggiore attenzione alle problematiche delle realt� alloglotte del sud Italia, dando piena attuazione alle legge quadro n�482/1999 e ponendo al centro del dibattito, la tutela della diversit� culturale minoritaria come "valore aggiunto" di assoluto prestigio. A dare l�incipit ad una manifestazione rilevante, � stata la Provincia di Cosenza, il cui Presidente Mario Oliverio ha avuto la brillante intuizione di istituire un Assessorato alle Minoranze Linguistiche affidando a Donatella Laudadio una delega importante con la quale, oltre a riconoscere e tutelare le peculiarit� culturali detenute dalle minoranze arb�reshe e occitana del territorio, si � potuto dare seguito al brillante lavoro precedentemente avviato con l�Universit� della Calabria e i comuni del Coordinamento provinciale.

L'iniziativa � stata organizzata in due sessioni distinte. La prima parte, di carattere istituzionale, presieduta dall�assessore Laudadio, ha registrato gli autorevoli interventi di pap�s Antonio Bellusci portavoce dell�Eparchia di Lungro, dell�onorevole Mario Brunetti, console onorario d�Albania, dell�assessore Poerio della Provincia di Crotone, di Silvio Potente amministratore della provincia di Campobasso, Sandro Berardone rappresentante della Provincia di Potenza, della dirigente G. Cristiano della Provincia di Catanzaro, del presidente Irre Calabria Giuseppe Trebisacce, dell�ispettore del Miur Franco Fusca, di Matteo Mandal� dell�universit� di Palermo, di M. Pinto Minerva dell�ateneo di Foggia, del dirigente scolastico di Ururi Invasile, del consigliere regionale uscente Damiano Gagliardi e dei sindaci di Lungro, Vincenzo Iannuzzi, di Frascineto Domenico Braile, di Civita e Acquaformosa, Vittorio Blois e Giovanni Manoccio, del vicesindaco di Firmo Vincenzo Lanza. Tra le righe degli interventi della prima parte, � stato ampiamente riconosciuto il rilevante lavoro svolto in favore delle minoranze da parte del Coordinamento ed � emersa con forza la necessit� di porre le problematiche delle minoranze del Mezzogiorno all'attenzione nazionale, attraverso la costituzione di una struttura interprovinciale che si pone l'obiettivo di rafforzare la coesione tra Comuni, Province e Regioni interessate a lavorare sinergicamente verso una prospettiva programmatica europea, secondo l'idea del Presidente della Provincia di Cosenza. Con forza sono state ribadite le difficolt� relative all�insegnamento della lingua materna nella scuola, ai rapporti con la Rai nazionale e regionale per l�avvio delle trasmissioni in lingua e la opportunit� di incrementare i contatti con i Paesi d'origine.

Nella sessione pomeridiana Daniela Russo ha relazionato le attivit� dello sportello linguistico provinciale e l�artista Shpend Bengu ha proiettato uno spezzone del lavoro realizzato dagli sportelli linguistici comunali, contenuto in un dvd. I docenti Franco Iusi e Carmela Reale hanno illustrato il progetto B.E.S.A., catalogo elettronico dei fondi librari delle biblioteche dei centri arb�resh� della provincia di Cosenza con il quale "sar� approntato un Opac attraverso il quale si intende creare un catalogo collettivo on line nel quale si trovino cumulativamente i volumi posseduti dalle diverse biblioteche".

 

 

Un azione di coordinamento interprovinciale per rilanciare le minoranze del Mezzogiorno

 

Una struttura interprovinciale per dare pi� voce alle minoranze. Con una bozza di statuto snella costituita da 9 articoli, illustrata nel corso dell�incontro, si vuole �costituire un organismo di coordinamento e di proposta al fine di garantire e tutelare le esigenze delle minoranze nell�ambito dell�ordinamento giuridico regionale, nazionale ed internazionale�.

Donatella Laudadio assessore alle minoranze linguistiche della Provincia di Cosenza, ha ribadito come l�idea di mettere in piedi un organismo del genere sia scaturita dalla necessit� di allargare un �metodo progettuale fondato sull�unit� d�intenti di comuni, universit� e Provincia di Cosenza che lavorando insieme, hanno fatto molto per la tutela delle minoranze�. Tale idea � nata anche per porre un argine alla reiterata �disattenzione del governo centrale nei confronti delle minoranze del Mezzogiorno le quali, negli ultimi due anni, nel settore dell�insegnamento della lingua, hanno subito una riduzione drastica dei fondi della legge 482/99�.

Per l�assessore provinciale alle minoranze linguistiche storiche, la creazione all�interno del coordinamento interprovinciale, delle aree tematiche Istituzioni, Informazione e Comunicazione, Scuola e Beni Culturali, risulta fondamentale per creare una struttura di progettazione che sia anche organo di rilevanza politica con il compito di fare "pressione" affinch� si attuino le norme previste dalla legge come l�avvio delle trasmissioni radiotelevisive in lingua, e il diritto ad usufruire dell�insegnamento della lingua nelle scuole per rafforzare �l�orgoglio di appartenenza ad una comunit�.

 

Sovrintendenze scolastiche ad hoc

 

La scuola al centro dell�intervento di Francesco Altimari docente dell�Universit� della Calabria e responsabile scientifico del Coordinamento. Ribadita la svolta segnata dall�approvazione della legge quadro, partorita dopo tanti anni di impegno anche da parte di parlamentari arb�resh�, ora � necessario �intervenire per migliorare le leggi di tutela esistenti e creare una cultura di sistema dove tutti abbiano piena cittadinanza e siano garantiti pari diritti a tutte le comunit�. La necessit� di trovare nuovi organismi di tutela e di attuare una politica nuova per �creare delle sovrintendenze scolastiche ad hoc per le minoranze, al fine di avere validi interlocutori a livello regionale e nazionale�, risulta fondamentale per il docente dell�ateneo di Arcavacata che, nel corso dei suoi interventi ha pi� volte stigmatizzato l�atteggiamento della scuola italiana rea di aver �adottato insegnamenti monolingue e di aver professato monocultura�. La scuola arb�reshe �deve trovare le forze per difendersi e per fare una battaglia interna� al fine di inserirsi con forza in un �contesto didattico plurilingue�.

Nicola Bavasso

 

Speciale pubblicato sul quotidiano "La Provincia Cosentina"