LA SALINA DI LUNGRO NON C�ENTRA CON I RIFIUTI NUCLEARI

di Eugenio Marigliano

 

La nota del sindaco Iannuzzi � chiara: dopo la sua chiusura nel 1976, il destino della locale salina � altro rispetto a quello paventato nell�ultimo periodo da diverse associazioni ambientaliste. In proposito non vi � che da fare riferimento ai progetti di recupero, ai quali sono interessati in vario modo la comunit� montana, vari assessorati regionali e il Ministero dell�Ambiente.

"Dopo giorni in cui sugli organi di stampa si dichiarava la possibilit� che nell�antica salina di Lungro potesse trovare locazione il deposito nazionale di scorie radioattive, � urgente da parte mia � scrive Iannuzzi - conoscere la verit� sul problema cos� delicato e importante per Lungro. A questa amministrazione non risulta alcun documento che segnali il rischio di una nuova Scanzano in territorio di Lungro. Alla chiusura della salina nel 1976 doveva seguire una destinazione ben precisa: quella di realizzare in loco un eco museo archeologico e null�altro. Da tale data ad oggi lo scrivente � impegnato con competenza e seriet� in questa iniziativa. Progetti per detta finalit� sono stati presentati a vari organi, tipo Comunit� montana, assessorati regionali e Ministero dell�Ambiente. La stessa ordinanza del dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio, tesa a fronteggiare nel territorio del Comune di Lungro i gravi fenomeni di dissesto idrogeologico, sar� uno strumento di valore assoluto anche per tutto ci� che concerne l�antica salina".

Sulla problematica attinente specifici sondaggi in profondit�, al confine tra i territori di Altomonte e Acquaformosa, utili a conoscere consistenza e caratteristiche geomorfologiche del terreno in questione, Iannuzzi invita i suoi colleghi sindaci interessati a scacciare nel modo pi� risoluto possibile anche la pi� inconsistente delle previsioni riferite allo stoccaggio di rifiuti nucleari.

"Seppelliamo, pertanto � precisa il sindaco - ogni previsione che possa riferirsi ai rifiuti nucleari e, secondo il mio modesto parere, interveniamo nella zona, considerandola sempre una risorsa a cui riferirsi per lo sviluppo dell�hinterland. Lega Ambiente e le amministrazioni comunali di Altomonte e Acquaformosa, quindi, sono chiamate a esplicitare la zona in cui realizzare il possibile sito di stoccaggio, con tutta la solidariet� da parte della comunit� lungrese e mia personale. Il territorio non si svende ma si concede agli altri soltanto quando le finalit� sono chiare, favorendo cos� concertazione e sussidiariet� fra enti pubblici. Solo cos� � conclude - si difendono gli interessi della collettivit� per l�occupazione e lo sviluppo".