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Dossier Amadeus Speciale Arb�resh�
Il cd Lulebor� � accompagnato da un dossier speciale della Fondazione Amadeus che sintetizza la storia, la cultura e la musica degli Albanesi d�Italia. La pubblicazione, introdotta da Donatella Laudadio, assessore alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Cosenza � che ha contribuito alla realizzazione del progetto � presenta diversi interventi e immagini che illustrano la poetica musicale della minoranza linguistica. Dalla storia secolare, agli aspetti pi� particolari riguardanti la Chiesa cattolica bizantina dell�Eparchia di Lungro fino alle relazioni con l�antica madrepatria. In questo intervento, curato da Francesco Altimari dell�Unical, si ripercorre infatti la feconda tradizione di scambi fra le due cultura divise solo dall�Adriatico. E la musica � stata da sempre uno dei canali comunicativi pi� efficaci, il solo mezzo capace di abbattere le chiusure imposte dal regime comunista.
Il patrimonio etnico-musicale degli albanesi di Calabria ha attirato l�interesse anche di Diego Carpitella e dell�antropologo Ernesto De Martino, come racconta Roberta Tucci. Le registrazioni effettuate in Arberia negli anni �50 e oggi conservate presso gli archivi dell�Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sono uno dei documenti pi� preziosi e completi del repertorio culturale arb�resh�.
Sono suggestivi anche gli strumenti popolari del Lulebor� Ensamble. Quelli a fiato, come la zampogna surdulina, frutto dell�artigianato italo-albanese; ma anche l�organetto, anch�esso di origine artigianale. Ad accompagnare la voce della Stratig�, ci sono inoltre diversi tipi di chitarre battenti e la lira, un liuto ad arco di origine medievale, tutti realizzati nel territorio cosentino.
Le peculiarit� di queste tradizioni, e l�interpretazione di Lulebor� in particolare, hanno interessato anche Giovanna Marini che, nel dossier, ne spiega le ragioni. �E� un canto che si apre a molti generi � scrive � devozionale, narrativo, epico-lirico, ma sempre con i suoi tratti particolari legati a questa lingua sorprendente.�
Maria Frega
(Quotidiano della Calabria, 31 dicembre 2008)