SOGNANDO LUNGRO
di Arturo Pirodda
Arturo Maria Pirodda � il figlio dell'ing. Ugo che era stato trasferito a Lungro nel 1949 in qualit� di ingegnere minerario per sovrintendere ai lavori nella miniera. Nel 1955 Ugo Pirodda assume la carica di Direttore della Salina.
Arturo nasce a Cosenza nel 1950 e resta a Lungro fino al 1960, anno in cui il padre viene trasferito a Tarquinia.
Il sogno di Arturo si sta avverando. Infatti il 10 settembre ritorner� a Lungro per rivisitare i luoghi dove ha mosso i primi passi.
In sogno son tornato,
in questo Lungro bello,
per un tuffo nel passato
anche se non � pi� quello
il paese che lasciai...
Alcune cose son cambiate,
(tu, Salina, dove sei?)
da quando le ho salutate...
E tuttavia un'emozione
mi prende qui alla gola,
ho la strana sensazione
di veder che sgattaiola
la figura di un bambino
dietro l'angolo di un muro.
Lui � un poco magrolino,
ed a volte insicuro,
un sorriso tutto denti
e nel viso l'innocenza,
e con i suoi occhi ridenti
io rivedo la mia infanzia.
E con lui percorro ancora
quelle strade tanto care,
quand'ecco la mia dimora
che d'incanto mi appare.
Quasi non sembra cambiata,
grande e rassicurante,
la finestra � spalancata
in cucina e affascinante
di Sibari la piana,
con il ponte di Spezzano
mi appare, assai lontana,
di colore zafferano,
per via dell'aurora
(io mi alzavo a volte presto)
che cos� tutto colora...
Io nel sogno ancora resto
e lo guardo, quel bambino,
mentre corre al suo futuro,
mi chiamavano Ninnino,
ora invece sono Arturo
sono grande, son sposato,
moglie e figli tanto amati,
son perfino pensionato...
ma i ricordi son tornati.
Oh Lungro, Lungro caro,
che mi hai visto iniziare
il percorso a volte amaro
della vita, fammi tornare
a rivederti finalmente
anche se ora sei diverso,
a riabbracciarti dolcemente,
ripensando a ci� che � perso:
la Salina e la Centrale,
la mia casa, che ora � sede
del governo Comunale...
Ma il mio cuore, vedi, ti chiede
di aiutarmi a ricordare
come fan due buoni amici,
le persone a me care
e quei giorni assai felici.
Nel mio sogno, tristemente,
me ne parto dal paesino:
Lungro va via lentamente,
la pioggia riga il finestrino
rendendo ormai tutto sfocato.
O forse sono le mie lacrime,
che offuscano il passato.
Arturo Pirodda