Abstract: Rapporto Immigrazione Provincia di COSENZA 2002

 

 

 

 

     L'Europa � il pi� rilevante polo migratorio nel mondo, dove si trova circa un terzo dei migranti. Nell'Unione Europea i paesi che catalizzano il pi� elevato numero di stranieri sono la Germania, il Regno Unito e la Francia.

Per quanto riguarda l'Italia, gli stranieri soggiornanti sul territorio nazionale alla fine del 2003 sono 2.193.999, mentre alla fine dell'anno precedente erano 1.512.324; questo dato comprende tutti i nuovi permessi rilasciati a seguito della regolarizzazione promossa dalla legge Bossi-Fini (L. 189 del 30 luglio 2002).

La quota dei regolarmente soggiornanti in Calabria � passata dalle 17.598 unit� del 31 dicembre 2002 alle 33.485 della fine del 2003. In altre parole, gli immigrati in Calabria nel giro di 12 mesi sono quasi raddoppiati; l'incremento registrato a partire dal 31/XII/2001 � ancora pi� elevato e corrisponde al 145,2%.

A livello provinciale il comparto amministrativo con pi� soggiornanti (11.489 unit�, corrispondente al 34,3% di tutta la popolazione calabrese) � Reggio Calabria, il quale mostra anche un incremento del 104,8% su base annua. La Provincia che registra l'incremento pi� significativo nel corso del 2003 � Cosenza, con il 137,3% di stranieri in pi�, seguita da Vibo Valentia con il 121,3%. A Crotone, che nel 2002 aveva visto quadruplicare le proprie presenze sul territorio, l'incremento nel 2003 � stato inferiore ma comunque consistente, corrispondente al 48, 7%.

Quanto al genere, le donne straniere corrispondono al 45,7%; i maschi non prevalgono in tutte le Province, anche se a Crotone la loro presenza � nettamente superiore a quella delle donne, dove queste ultime rappresentano il 22,5% di tutte le presenze in questa Provincia.

Circa la provenienza degli immigrati, il maggior serbatoio della Regione Calabria � rappresentato dal continente africano e, in particolare, dai paesi del Maghreb, che per vicinanza territoriale fanno della Calabria un punto di approdo e di passaggio per mete definitive.

Per ci� che concerne le motivazioni che hanno spinto gli immigrati ad approdare sul territorio calabrese, circa cinque su dieci vi soggiornano per motivi di lavoro (55,6%), poco meno di 2 su dieci per ricongiungimento familiare (18,0%): queste due ragioni, di gran lunga prevalenti, coprono il 73,6% dei motivi di soggiorno in Calabria. Le richieste di asilo politico costituiscono il 10,8% dei motivi di soggiorno, seguite dal lavoro autonomo, pari al 8,2%. Le ragioni che, invece, presentano un'incidenza bassa, sono quelle inerenti i motivi religiosi e lo studio con, rispettivamente, l'1,3% e l'1, 1% delle risposte.

Come nel resto del territorio nazionale, la popolazione immigrata soggiornante in Calabria � costituita in prevalenza da giovani: il 65,3% ha un'et� compresa tra i 18 e i 35 anni e il 30,5% tra i 36-50 anni. Gli ultra cinquantenni sono l'1,7%, mentre gli infradiciottenni il 2,5%.

Per quel che riguarda il mercato occupazionale il confronto risultante tra le cessazioni dei rapporti di lavoro (4.083) e le nuove assunzioni (4.561) produce in Calabria un saldo di 478 nuovi posti di lavoro. I dati mostrano uno stallo del settore lavorativo, segnato da un aumento del numero dei contratti dovuti alla massiccia regolarizzazione, cui ha fatto da contraltare un aumento delle cessazioni dei rapporti.

I settori d'impiego con maggior numero di lavoratori stranieri sono le costruzioni (780 assunzioni), l'agricoltura (523 assunzioni) e il settore alberghiero (460 assunzioni). Per l'agricoltura il saldo � negativo poich� le assunzioni sono state 523 contro le 603 cessazioni di rapporto lavorativo.

Il bilancio demografico del 2003 attesta che gli immigrati regolarmente registrati alle anagrafi dei Comuni della Provincia di Cosenza sono 6.278. Quanto alla loro disaggregazione per sesso, 2.947 sono uomini e 3.331 donne.

Cosenza accoglie il numero pi� elevato di immigrati, pari al 10,4% di quelli presenti su tutto il territorio provinciale. Seguono Corigliano Calabro con il 7,9%, Rossano con il 6,4%, Castrovillari con il 5,6%, Rende con il 4,3%, Villapiana con il 3,8% e Trebisacce con il 3,0%; tutti gli altri Comuni presentano percentuali inferiori al 3,0%.

L'immigrazione nella provincia cosentina � d'impronta prettamente europea e nord africana e le etnie maggiormente presenti sono quelle provenienti dall'Europa centro orientale; l'Albania conta 1.413 presenze, l'Ucraina 721 e la Polonia 360. � importante notare come la componente magrebina sia piuttosto consistente, essendo rappresentata principalmente dal Marocco. con 1.283 presenze.

La scuola � uno degli ambiti nei quali la presenza dei minori immigrati risulta pi� visibile, anche agli occhi degli autoctoni. Per quanto riguarda l'inserimento scolastico delle seconde generazioni i dati pi� recenti confermano un aumento della domanda. In quest'ultimo anno gli studenti di cittadinanza non italiana sono 181.767; si tratta di una crescita esponenziale: con un incremento di oltre 3.000 volte dal 1993/94 ad oggi, nello stesso periodo l'incidenza degli studenti stranieri su tutti gli studenti italiani � passata dallo 0,06% al 2,3%. In termini di presenze, la Provincia di Cosenza conta 160 alunni stranieri nelle scuole elementari, 52 nelle scuole medie e 204 nelle scuole superiori, per un totale di 416 alunni stranieri. In termini percentuali gli iscritti stranieri alle scuole elementari rappresentano, rispettivamente, l'1,1% di tutti gli iscritti alle scuole di quell'ordine, quelli iscritti alle scuole medie lo 0,2% e quelli iscritti alle scuole superiori l'1,1 %.

Il numero di alunni promossi alle elementari rispetto agli iscritti � del 96,9%, mentre alle scuole medie l'incidenza delle promozioni tende a decrescere al 75,0%, per poi risalire al 93,1% nella scuola superiore. Le sacche pi� consistenti di insuccesso scolastico si riscontrano, quindi, nelle scuole medie, dove il 25,0% degli studenti non supera con successo l'anno scolastico.

La piena integrazione degli immigrati si realizza soprattutto grazie a condizioni di vita dignitose; tali condizioni possono essere garantite soprattutto grazie ad un lavoro. La situazione della Provincia di Cosenza mostra un elevato numero di iscritti presso i cinque Centri per l'Impiego. Gli iscritti ai C.P .I di Cosenza e Corigliano sono prevalentemente uomini provenienti dall'Albania e, in parte, anche dal Marocco e dall'Ucraina, anche se in questo caso prevale il genere femminile; a Cosenza, Paola e Rossano sono prevalenti le presenze femminili di origine centro europea. Una parte cospicua di iscritti al C.P.I. di Cosenza, infine, giungono dalle Filippine. Le qualifiche degli iscritti riguardano prevalentemente i settori dell'industria e dell'agricoltura, laddove si riversano soprattutto gli immigrati di genere maschile, come operai generici e braccianti agricoli.

A Cosenza, invece, dove � forte una consistenza di donne provenienti dall'Est europeo e dalle Filippine, le qualifiche maggiormente presenti riguardano le attivit� domestiche e la cura delle persone anziane e dei bambini, nonch� delle persone non auto-sufficienti e dei portatori di handicap. Per ci� che riguarda la disaggregazione per titolo di studio, gli iscritti alle liste dei C.P.I. mostrano livelli d'istruzione piuttosto bassi. La maggioranza degli iscritti del C.P.I. di Castrovillari, pari a 532 soggetti, non ha alcun titolo, 95 di loro hanno portato a termine la scuola dell'obbligo e una piccola quota ha un diploma (31 soggetti) o una laurea (9 soggetti). Nel C.P.I. di Corigliano si rileva il medesimo andamento, poich� risultano sovrarappresentati i soggetti privi di titolo di studio, anche se dei 772 iscritti 136 hanno portato a compimento la scuola dell'obbligo, 103 hanno un diploma e 21 sono in possesso di laurea. Nel C.P.I. di Cosenza il livello d'istruzione degli iscritti, invece, � pi� elevato, con 612 soggetti in possesso di una licenza della scuola dell'obbligo, 337 diplomati e 30 in possesso di laurea. Nel C.P.I1. di Paola, infine, pi� della met� degli immigrati non presenta alcun titolo di studio, mentre in quello di Rossano 336 soggetti su 372 iscritti non hanno fornito il dato.