Dopo la pubblicazione del testo Salvatore Cortese un antifascista arbëresh di Lungro, il libro di Marcello Vicchio aggiunge qualche altro tassello alla storia di Lungro dalla fine del 1800 alla prima metà del 1900. In tutti e due i testi , però, anche se per motivi diversi, ci sono lacune riguardo il periodo fascista. Penso che un approfondimento andrebbe fatto per completare il quadro storico del primo novecento lungrese.
Per quanto riguarda il testo di Marcello Vicchio vi rimando all'introduzione che è, di per se, una presentazione.
Ricordo che Marcello Vicchio ha pubblicato, inoltre, numerosi articoli e racconti su varie riviste, i romanzi La coscia di Pitagora (2001), L'invincibile determinazione (2004), Intorno alla seconda deca di Tito Livio (2005).
Introduzione
La storia della Rispettabile Loggia Skanderbegh1
di Lungro che avete in mano non è soltanto la storia di una Loggia massonica, ma qualcosa di più. Attraverso le vicende della Skanderbegh ripercorreremo anche una parte della storia, massonica e non, di Lungro e dell'Italia. Tratteremo più accuratamente le vicende che riguardano gli ultimi anni del 1800 e i primi del 1900 perché proprio la conoscenza di questo periodo, oltre a essere avvincente, è di capitale importanza per collocare nella giusta luce il fenomeno massonico. Soprattutto, però, il nostro sarà un viaggio alla scoperta di alcuni uomini, che sono stati, di volta in volta, affascinati dagli ideali più nobili oppure presi dai comuni problemi della vita quotidiana, votati alla realizzazione di grandi idee ovvero ostaggio di istinti incontrollabili. Uomini di coraggio e di passione, in ogni caso.Le associazioni umane, appunto perché sono umane, contengono nel loro nucleo delle imperfezioni, e la massoneria non è aliena da esse. Gli ideali di Libertà, Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza, predicati dall'ideologia massonica, pongono però un freno agli eccessi dell'animo, anche se non possono eliminarli del tutto, sicché non c'è da stupirsi nel leggere come, di quando in quando, situazioni personali, questioni economiche piccole e grandi, dissapori palesi o eventi che rimangono fra le righe, abbiano turbato l'armonia della Loggia massonica lungrese con malumori e scontentezze che ne hanno reso difficile il cammino. Il rispetto di quegli ideali di base, ai quali ho accennato, però, e la stima reciproca dei fratelli, ha fatto sì che molte volte quelle frizioni potessero essere superate e risolte. Altre volte così non è stato. Nondimeno la prima Loggia Skanderbegh, nata nel lontano 1885, ha percorso un cammino lungo trent'anni.
Dopo il ventennio fascista, che mise fuori legge la Massoneria, la Loggia Skanderbegh rinacque nel 1944 e, pur avendo vita più breve della prima, non per questo fu meno importante nello scenario locale e nazionale.
Le notizie che leggerete sono tratte dai verbali originali della Loggia. Ho preferito impostare il lavoro partendo da essi eseguendo, giorno per giorno, l'evoluzione degli eventi.
Questo lavoro è il primo che sia mai stato fatto sulla Loggia Skanderbegh e, sono certo, non ce ne potranno mai essere altri più accurati, perché i fatti che la riguardano sono tutti racchiusi in queste pagine. il mio intento non è quello di sorprendere, anche se di sorprese ce ne saranno molte, ma di far riflettere. Una è la domanda principale che il lettore dovrebbe porsi prima da andare avanti: «Ma perché gli uomini più in vista di Lungro (ma non solo) aderirono all'epoca alla Massoneria?». E ancora: «Che cosa cercavano? Avevano un progetto da realizzare?»
Qualche risposta è nelle pagine che seguono, le altre ognuno dovrebbe cercarle da solo.
l. Scriverò sempre Skanderbegh con la H finale perché con questa dicitura è riportata nelle Bolle di Fondazione e nei verbali di Loggia.