Domenico DE MARCHIS
(? - 30.05.1859)
di Domenico Cortese
Domenico De Marchis è noto a tutti gli studiosi che si sono cimentati nella conoscenza di Lungro e Acquaformosa in quanto autore delle opere “Breve cenno monografico del comune di Lungro” e “Breve cenno monografico del comune di Acquaformosa” che sono, ancora oggi, validi testi di consultazione.
Discendente da una famiglia che ha annoverato notevoli personalità nel campo ecclesiastico, fra cui tre vescovi, è stato considerato anche lui appartenente al clero. Infatti, in alcuni testi, è stato citato erroneamente come "il sacerdote Domenico De Marchis".
Scrive il Tajani in Historie albanesi (Salerno - 1866): ”Grato ci è il ricordare quel compito uomo che fu Domenico Demarchis; filosofo, leggista, socio corrispondente della Società economica di Calabria citra, scrittore chiaro e felice illustratore del loco natio. Gentile nei modi, affettuoso nel sentire visse per le lettere, per la patria, per la famiglia, per gli amici.”
Tutti i dubbi vengono fugati dall'elogio funebre pronunciato dal Sac.Michele Bellizzi il 30 maggio 1859, un mese dopo la sua morte, di cui vi proponiamo uno stralcio ( Per il testo completo, clicca qui).
"Compieva presso a che la sua curva il secolo XVIII, ed in Lungro sortiva i natali Domenico de Marchis dagli onorevoli signori Pasquale, e D.a Giulia Basti. ...
Avviato di buonora alle lettere teneva a scorta nel cammin degli studii i due maggiori fratelli, Gabriele ed Abramo. ...Manodotto da sì possenti campioni entrava il giovanetto Domenico nel Santuario delle lettere, e dava opera alacremente allo studio delle lingue e dei poeti.
Guidato da' maggiori fratelli volgeva il passo di buonora nel campo interminato della filosofia, e della matematica.
Approfondita la scienza del calcolo e del pensiero pensa intraprendere quella del Diritto e delle leggi.
Pervenuto alla Capitale de' Bruzi sceglievasi a duca nella difficile branca delle Leggi, Cesare Marini, gloria maggiore degli albanesi, Oratore e Giureconsulto maggiore delle Calabrie.
Fatto forte nella scienza del Filangieri, e del Romagnosi riede ai colli ridenti della sua patria, ed all'affetto della famiglia, ove l'attendevano fatighe, ed onori. Tornato in Lungro, davasi tosto al Sacerdozio della sua professione, entrava nello steccato del Foro, e ricco di svariate conoscenze, caldo d' immaginazione e di sensibilità, fregiato di una morale pura e sublime, ebbe per fermo a stamparvi splendidi pass., La scienza gli faceva possente l'intelletto , l’immaginazione glielo vestiva di colorito brillante, la sensibilità gli schiudeva le difficili vie de' cuori, la morale da ultimo lo rendeva santo, e rispettabile; molti infatti furono i suoi trionfi nel Santuario di Temi, e tutti risultamento della forza della sua eloquenza, della sua logica. Dinnanzi al Magistrato era egli dialettico, storico, poeta, oratore, giuriconsulto,
Una tremenda sciagura lo strappa dal foro e lo richiama alle domestiche bisogne. La morte rapiva alle lettere, ed alla famiglia l'egregio Abramo de Marchis, ed allora Domenico col cuore sanguinante si distacca dalla sua diletta professione per sobbarcarsi allo incarco pesante delle famigliari faccende.
In mezzo alla sua operosa solitudine non odiava i doveri verso la patria, non obliava di esser cittadino; la sua rinomanza gli richiamò la pubblica stima, e le cariche. Bene spesso fu prescelto al governo del suo difficil Comune; spessissimo si assise ne' Consigli del distretto e della Provincia, e nessuno ignora con quanta sovranità di lumi, con quanto disinteresse ed impegno guidasse l’Amministrazione della sua patria, e come ne' Distrettuali e Provinciali Consigli, membro, o Presidente che fosse, primeggiasse per scienza pubblica, per altezza di pensamenti e di vedute."
Breve cenno monografico del comune di Lungro (1858)
Dall'introduzione
Il lavoro che presento al pubblico ha per scopo di evocare dal
silenzio di remoti secoli la Storica Origine del mio Comune, il quale se vogli
riguardarsi per lato di sua sociale posizione, e peculiare civiltà, nulla offre
d'importante da interessare lo spirito del culto lettore: ma trattandosi di un popolo straniero
ben accolto nel nostro regno, in cui da tempo antico vive sotto le medesime leggi,
ed unificato nei dritti civili e politici coi sudditi della nazione napolitana: Dal testo
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Castrovillari, siede suI lembo di una Cinta di Monti, che s'innalzano quasi a picco da settentrione a ponente, rimanendo aperto rlal lato d'oriente a mezzo giorno un vast'orizonte, così che da un canto lo sguardo si spazia, e si disperde nelle spiagge dell'Jonio, e dall'altro percorre estesa parte della catena delle maestose Montagne della Regia Sila fino al loro congiungimento con le alture dell' Ovest."
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Breve cenno monografico del comune di Acquaformosa (1857)
Dal testo
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1. Pellegrino Capo |
9. Procano Buono |
17. Jacovo Lazaro Buono
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Due avvertenze, come parte finale, mi rimangono
ad esporre in questa breve memoria: |