1° MAGGIO: FESTA DEI LAVORATORI E MOMENTO DI LOTTA PER
L’OCCUPAZIONE E PER LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO.
Il
1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori per
affermare i propri diritti e per migliorare la propria condizione
socio-economica.
La
storia ha inizio dopo che nel Congresso dell’Associazione Internazionale dei
lavoratori, negli Stati Uniti, viene avanzata una proposta per far scendere ad
otto ore l’attività lavorativa giornaliera. Iniziarono così gli scioperi e
le battaglie per ottenere la riduzione. Venne stabilito il 1° maggio come
termine ultimo per far partire la riduzione dell’orario di lavoro e sarebbe
stato anche il giorno in cui i lavoratori, allo scadere dell’ottava ora,
avrebbero smesso di lavorare.
Il
1° maggio 1866 gli operai americani, in massa, scioperarono. Le manifestazioni
e gli scioperi continuarono. A Chicago, due giorni dopo, la polizia fece fuoco
sui dimostranti radunati per protestare contro alcuni licenziamenti. Vi furono
quattro morti. Venne organizzata una manifestazione per protestare contro gli
avvenimenti del giorno prima. La polizia spara ancora sulla folla lasciando sul
terreno otto morti e decine di feriti. Le sedi delle organizzazioni sindacali
vennero chiuse e i dirigenti arrestati. Per ricordare le vittime di quei giorni
venne scelto il 1° maggio come simbolo di lotta operaia.
Il
1° maggio 1890 la manifestazione si svolge contemporaneamente in tutto il mondo
e dall’anno successivo diventa permanente, ad eccezione del periodo fascista
in quanto soppressa.
In Italia, nel 1947, venne scritta la pagina più sanguinosa della festa del lavoro. A Portella della Ginestra circa duemila persone si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino della libertà dopo anni di sottomissione al potere feudale. La Banda Giuliano fece fuoco sulla folla provocando undici morti ed oltre 50 feriti.Per l'allora ministro dell'Interno, Mario Scelba, non fu un eccidio politico. Ma nel 1949 il bandito Giuliano rivendicò lo scopo politico della sua strage. Il bandito fu ucciso dal suo luogotenente che, a sua volta, fu avvelenato in carcere dopo aver fatto clamorose rivelazioni sui mandanti della strage.
Negli anni scorsi la festa ha perso completamente il significato originario. Da momento di celebrazione delle lotte operaie si è trasformata in momento di aggregazione giovanile, dei senza lavoro, tramite concerti rock.
Ritengo indispensabile che il 1°
maggio riassuma il valore iniziale soprattutto in un momento, quello attuale,
dove si mettono in discussione i diritti conquistati con decenni di lotte dai
lavoratori e si tenta di minare anche la garanzia
del posto di lavoro attraverso la modifica dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori.
Deve, inoltre, essere occasione di riflessione e di impegno concreto per risolvere il problema della disoccupazione giovanile e non, fenomeno che nel mezzogiorno, è dilagante.
Lungro, 1 maggio 1922