SUL MONASTERO BASILIANO DI LUNGRO
di Domenico Cortese
Piantina del 1713 |
Qualche
mese fa, durante l�approfondimento di alcuni aspetti della storia lungrese, ho
riscontrato una diversa indicazione della data di fondazione del monastero di S.
Maria delle Fonti pur essendo citata la stessa fonte e cio� il "Tomus
nonus complectens Metropolitanas earumque suffraganeas Ecclesias quae in
Salentinae, ac Calabriae regni Neapolitani clarissimis provinciis continentur"
dell'Italia Sacra dell'Ughelli, stampato a Roma nel 1662, ristampato a Venezia
nel 1721 e a Sala Bolognese (ristampa anastatica ed. 1721) nel 1981.
Le
due versioni contrastanti erano del Rodot� (Del rito greco in Italia � Roma
1763 � ristampa Edizioni Brenner Cosenza) e di Domenico De Marchis ( Breve
cenno monografico-storico del Comune di Lungro- Napoli 1858 � ristampa
Grisolia Editore).
Per
avere notizie pi� certe, ho proposto, tramite il sito "UNGRA", un
quesito sull�argomento agli eventuali lettori che avessero approfondito gli
studi sul tema proposto. Considerato che nessuno ha risposto, ho cercato, sia in
internet che su testi, di acquisire documentazione utile e risolvere da solo il
quesito.
A
prima vista si poteva pensare che, leggendo quanto scritto dall�Ughelli,
si potesse arrivare a stabilire la
data pi� attendibile sulla fondazione. Non � proprio cos�, ma si pu� fare
un'idea pi� precisa.
L�unico
dato accettato
da tutti
quelli che
hanno scritto in merito �
che il Monastero sia stato edificato per concessione di Ogerio e Basilia,
Signori di Altomonte. Anche sulla date di esistenza dei due donatori non c��
accordo.
P.
RENDE, Monografia storica della terra di Altomonte, 1970 "Ogerio e
Basilia furono i primi Signori di Brahalla, l'odierna Altomonte e governarono
tra il 1140 ed il 1156 e, quindi, discendevano da una famiglia normanna"
O. FUSCALDO, Memorie storiche di Altomonte :"Ogerio e Basilia, discendenti dei duchi di Spoleto, erano i proprietari del feudo di Brahalla nel 1140 ed esercitarono la loro signoria almeno fino al 1195, anno in cui fondarono i monasteri di Santa Maria delle Fonti presso Lungro e di Santa Maria di Leucio o di Acquaformosa"
Per lo studioso Pasquale Iannuzzi, Ogerio e Basilia erano i Signori di Brahalla nel 1195.
GLI SCRITTI
Ferdinando Ughelli (1595-1670): �Italia sacra�, tomo IX � Ed.1721 � P. 343
2 SOFFRIDUS Caffanensis Epifcopus florebat anno 1193. cujus folum nomen ad pofteros prerennavit ; donatio in ejus gratiam facta ab Ogerio Comite Bugelli, nunc Altimontis, & Bafili� Comitiffe ejus uxoris pro fundanda Abbatia in Diecefi Caffanenfi apud Ecclefiam S.Marie de Fontibus pro Monachis s Bafilii, fubfscripfit eidem cum Sfrido, Unfridus fanti Marci Epifcopus, & Joannes Abbas Matinenfis, qu�ita legature exfcripta ex tabulario ejusdem Abbati� � nostro Abbate Gregorio Lauro |
Nos Ugerius Dominus Bragalle, et uxor Basilia,��. in perpetuum concedimus locum , et tenimentum pro facienda Abbatia in Ecclesia quae dicitur Sancta Maria de Fontibus, de Monachis Sancti Basilii prope Casale Lungrium.
IL RESTO DEL TESTO: |
1 | 2 |
Pietro
Pompilio Rodot�
(1707-1770): �Del rito greco in Italia�
�1763 �Pag. 79
�Denominato sulle antiche carte Ungarum , e Lungrium, non
era nel secolo XII. Che un rozzo ed inculto casale nel distretto di
Altomonte , cui concili� qualche nome il monasterio basiliano costruttovi
da Ogerio e Basilia sua consorte. Questo principe, il quale traeva sua
discendenza dalla famiglia Guasta o Vasta de' Duchi di Spoleto, come hanno
scritto chiarissimi autori, edific� in Acquaformosa un monasterio ai
Cistercensi. Volendo dare ulteriori contrasegni di sua piet�, un altro ne apri a monaci greci in questo casale, che dismembr� dal territorio d'Altomonte, di cui era signore. Arricchitolo di vaste tenute, gli attribu� ancora la giurisdizione civile sopra gli abitatori, che veniva in conseguenza della donazione del vassallaggio, e del circoscritto distretto. Le parole, che si leggono nello stromento recato dall�Ughelli4 sono le seguenti: Donamus, & concedimus in perpetuum, locum & tenimentumpro faccenda abbatia in Ecclesia, qǽ dicitur S.Mariae a fontibus del monachis S.Basilii prope casale Lungrum ad preces Domini Soffridi Episcopi Cassanensis. Appi� del diploma scorgesi il solo segno della croce impresso dai donanti, ch'era l'ordinaria segnatura de' principi di quella stagione, come osserva il chiarissimo Mabillonio, che prodotti molti monumenti, conchiude: Solum crucis signum manu |
principis expressum
erat, c�tera Cancellarius feu Notarius scribebat. La data � notata cos�. Anno
ab Incarnatione Domini N.F.Christi 1193. Primǽ indictionis, regnante
gloriosissimo Imperatore nostro Henrico primo, anno imperii ejus fecondo, maii�.
Se applicaremo l'animo all'esame di quest'epoca camminando sulla traccia della
serie de' tempi, e dietro le vestigie della storia, metteremo nel chiaro lume la
verit�, e sarem' obbligati di fissare in altro tempo la donazione. Essendo
primieramente cosa
certa, che negli
atti pubblici
stipolati nel
regno di
Napoli
v'eran notati i principi allora regnanti: ci� � bastante ad iscoprirci ben
tosto la falsit� di quelle parole: regnante Imperatore nostro Henrico primo
Fra gl'Imperadori Errici, il sesto solamente di questo nome un�
all'Imperio il reame di Napoli per mezzo delle nozze contratte colla Regina
Costanza unica e legittima erede: onde Errico VI. e non il primo
regnava in Napoli, allorch� Ogerio e Basilia stabilirono il monasterio
brasiliano di Lungro.
E poich�
egli entr�
l'anno 1195 nel possesso delle provincie
napoletane,
contrastatogli per l'avanti da Tancredi; chiaro � l'errore dell'anno 1193. in
luogo del 1195, o 1196., o 1197. in cui Errico VI. termin� la carriera de'
giorni. In quale di questi tre anni
si debba fissare l'epoca, non sar� malagevole
di raccoglierlo dall'indizione,
Il
vizio delle note cronologiche si rifonde all'innavvertenza ed imperizia e de'
notari, che ne hanno formati i transunti, e de' copisti, che ne hanno trascritte
le carte. Nei monumenti riferiti dal Margarino nel bollario cassinese, dall'Ughelli
nell'Italia sacra, e da altri chiari autori ci si presentano ad ogni passo ere
stravolte, nomi proprj corrotti, indizioni false, passi tronchi, ed atti
viziati; scoverti nel nostro secolo e messi in chiaro dopo lunghi esami e
ricerche dalla sagacit� degl�illuminati letterati, che gli hanno ripurgati
dai molti e gravissimi abbagli 1. Dell'errore in
particolare trascorso nelle copie del diploma d'Ogerio, non ci � ignoto
l'autore. L 'originale pergamena superiore agli oltraggi del tempo, serbavasi
tuttavia l'anno 1484 col cordone di seta rossa, e suggello pendente, impresso in
cera di color celeste, secondo l'ordinario costume di quel secolo, in cui fu
spedito. Cancellati in gran parte dall'antichit� di tre e pi� secoli i
caratteri, e corrosa la pergamena dall'inchiostro, la commendevole diligenza di
Paolo Porta abbate commendatario di Lungro, volendo riparare la perdita di si
prezioso monumento, si valse dell' opera del notaio Carlo Antonio de Lutiis
della Terra di Altomonte.
Ma questi
non avendo veruna cognizione delle
antiche cronologiche note, e molto meno della storia ecclesiastica, col cui
soccorso dissipar potesse le nuvole cagionate dai neffi e dalle cifre, vivendo
in un secolo, in cui tali studj erano trascurati; ed inoltre soggiornando in un
picciol luogo della Calabria,
privo di persone
perite,
che lo mettessero nel retto sentiere;
quindi �, che si confuse
nell'interpretazione degli anni, cadde in manifesti errori
4. Ughelli.tom. 9 de Epifc. Caffanenf. In Soffrido
a. Tal�� l�autore dell�ifcrizione incifa l�anno 1624 fulla porta laterale della chiefa badiale di Lungo, in cui la fondazione del monafterio Bafiliano confegnata all�anno 1156.
Domenico DE MARCHIS (? -1859): �Lungro� � 1858 � Pag. 6
Ed a meglio far risplendere allo sguardo dei posteri un atto suggellato coll' impronta della vera religiosa piet�, se ne redigeva solenne concessione al cospetto di Monsignor Sifrido Vescovo di Cassano nel 2 maggio 1156, riportata dall'Ughello nella sua Italia Sacra Tom. 9 che principia nel seguente modo. Nos Ugerius Dominus Bragalle, et uxor Basilia , in perpetuum concedimus locum , et tenimentum pro facienda Abbatia in Ecclesia quae dicitur Sancta Maria de Fontibus, de Monachis Sancti Basilii prope Casale Lungrium. Lo scavo per� del minerale doveva essere in attitudine nel 1145, perch� il Conte di Bragalla assegnava al Monastero di Acquaformosa una salma di sale in tempo fissato "et in Salina nostra Brahallae damus, ut recipere debeat omni tempore una quaque ebdomada salmam salis, videlicet tumulos octo per salmam etc. come rapporta l'Ughelli nel tom. 9. della sua Italia Sacra. Una pari concessione lo stesso feudatario largiva nel 1156 ai basiliani di Lungro giusto dessumesi dall'Autor suddetto.
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Francesco
TAJANI: �Istorie
albanesi�
�1866 � Pag.
...essendo che uno Ogerio del Vasto padrone di Bragallo cui quel territorio apparteneva nel 1145, elarg� al monistero dei circestiensi di Acquaformosa una soma di sale al mese, e pari provianda poco dopo al convento basiliano di Lungro concedeva (2).
2) Ughelli �Italia sacra � tomo 9
CONSIDERAZIONI
Il
De Marchis, con molta probabilit�, era venuto in possesso di un copia errata
del manoscritto citato dall�Ughelli, come afferma il Rodot� (Pi�
mostruoso � l'errore scorso in una copia autentica, che va per le mani dei
Lungresi; la quale dalla precedente � difforme, perch� regna l'epoca della
fondazione del monastero nel 1156). Non si sa da quale fonte abbia poi
attinto la notizia "et in Salina nostra Brahallae damus, ut recipere
debeat omni tempore una quaque ebdomada salmam salis, videlicet tumulos octo per
salmam etc. come rapporta l'Ughelli nel tom. 9. della sua Italia Sacra.
Una pari concessione lo stesso feudatario largiva nel 1156 ai basiliani di
Lungro giusto dessumesi dall'Autor suddetto" in quanto non si trova
alcun riscontro nel testo dell�Ughelli.
Il
Tajani riporta, in Istorie albanesi, quanto scritto dal De Marchis.
Il
Rodot� sposa in pieno la tesi del Manrjquez che riteneva il 1197 la data di
fondazione. Per giustificare l�ipotesi partiva da un dato storico riguardante
il Regno di Sicilia. Per� nel testo a disposizione del Rodot� c�era una
virgola in pi� e una spostata che andavano a modificare completamente quello
dell�Ughelli.
Rodot�:"
Henrico primo, anno imperii ejus
fecondo, maii".
Ugelli
:" Henrico primo anno Imperii ejus, fecondo Maii".
Quella
virgola in pi� dopo primo faceva presupporre che l�imperatore fosse
Enrico Primo e lo spostamento della virgola dopo fecondo che fosse al
secondo anno di regno. Il Rodot� afferma che � Enrico VI
e non I re di Sicilia per
cui facile fare i calcoli: 1195 incoronamento di Enrico VI, pi� i due anni di
regno = 1197.
Nel
testo riportato dall�Ughelli appare chiaro che Enrico � l�imperatore, ma al
primo anno di regno.
Enrico
VI, poi, non prende possesso del Regno di Sicilia nel 1195, bens� nel
1194. Infatti per Gaeta-Villani in �Corso di storia�
� 1974: "Nel 1194 Enrico il Leone era definitivamente battuto: Enrico
Sesto scese nuovamente in Italia ed essendo morto Tancredi di Lecce, pot�
cingere la corona normanna e impadronirsi del pingue tesoro del regno".
Nell�Enciclopedia
Encarta : �Enrico VI Hohenstaufen (Nimega 1165 - Messina 1197), re di
Germania (1190-dic.1197), imperatore del Sacro romano impero (1191-1197) e re di
Sicilia e di Puglia (1194-1197)."
CONCLUSIONI
Pare
presumibile che la data di concessione dei benefici da parte di Ogerio e Basilia
per la costruzione del monastero sia il 1195. Ci� scaturisce da tre
considerazioni:
1.
Enrico VI Enrico
VI fu incornato re di Sicilia il 25 dicembre del 1194, per cui
il primo anno di regno � da ritenersi il 1195;
2.
che il 3 (1193) al posto del 5 (1195) nel manoscritto dell�Ughelli, due numeri
abbastanza simili, sia stato un errore di trascrizione, possibilissimo nel
copiare a mano un testo manoscritto;
3. che Ogerio e Basilia abbiano deciso di intraprendere la nuova costruzione con il denaro disponibile per l�ultimazione dei lavori di edificazione del Monastero Cistercense di Acquaformosa.( Anno Domini MCXCV Mense Juliy Ind.ne 13 constructum est Monasterium S. Mariae Aquae Formosae Ord. Cistercensis.)