Reggio Emilia: presentato il romanzo

Colazione da Proudhon

per Ferdinando Petruccelli della Gattina

STORICO LUCANO DEL RISORGIMENTO ITALIANO ED EUROPEO

di
Giorgio Filograna

 

Da Il Quotidiano della Basilicata.it

"5 marzo del 1890, Parigi. Ormai moribondo il barone Ferdinando Petruccelli Della Gattina ha la sorpresa di vedersi materializzare al proprio cospetto la morte. La quale lo invita, per le poche ore ancora da vivere, a narrare, contemplare e valutare i fatti politici del tempo in un'Europa e nel nostro Paese di cui Della Gattina stesso � stato testimone (e protagonista). E' l'incipit di �Colazione da Proudhon�, un romanzo storico scritto da un operaio in cassa integrazione della Bertoni di Torino, Giorgio Filograna, il quale per questa sua opera ha studiato a fondo le opere, gli articoli di giornali del controverso ed eclettico Ferdinando Petruccelli Della Gattina. Per chi non lo sapesse (e sono in tanti) o non lo ricordasse il lucano Ferdinando Petruccelli Della Gattina (1815 Moliterno- 1890 Parigi) fu storiografo, scrittore, deputato del primo parlamento dell'Unit� d'Italia e, soprattutto, rivoluzionario (�mai esercitato - ebbe a riconoscere - un mestiere pi� dolce e gradevole di quello dell'insorto�) e giornalista-polemista di fama internazionale che maneggi� la penna con la pregnanza di una lama affilata."

Petrucceli della Gattina, gli albanesi e i moti del 1848

Orazio Irianni in "Risveglio Albanese"( New York 1911): " Petruccelli della Gattina salvato dagli albanesi e che con essi si trovava a Campotenese, dove i minatori della Salina di Lungro tagliarono il ponte(sul fiume Cornuto), ritardando la marcia al generale Lanza...."
 

Vincenzo Capparelli in "Fiori e lacrime sulla tomba di Annunziato Capparelli", 1892: "La rivolta fu completamente sconfitta. Non restava che salvarsi da un processo marziale. Annunziato Capparelli prese la via del ritorno con Pettruccelli della Gattina e Costabile Carducci. Pernottarono nella montagna Novacco, forte boscaglia presso Mormanno. A notte alta, il Carducci volle partire. Ai compagni che amorosamente lo trattenevano, egli opponeva la voce del proprio destino, esprimendo la speranza di rivedersi in tempi migliori. Part�, e nella Basilicata cadde vittima del piombo traditore del feroce prete Peluso. Il Petruccelli trasse in Acquaformosa. Dopo alcuni giorni di riposo, ripart� egli pure con la scorta di un volontario della insurrezione, Costantino Buono fu Vincenzo, persona di provata fiducia del Capparelli."