ANGELO DAMIS
(1819 - 1899)
In Albania, in quel di Tepeleni ancora qualche decennio fa, si indicavano, poco discosti da un omonimo villaggio, i ruderi di una antica rocca detta �Bregu Dam�sit � a strapiombo sulla riva sinistra della Vojussa, a cavallo della strada che mena da Valona ad Argirocastro. La tradizione popolare, per quanto affievolita ricordava fatti di leggendari combattimenti contro i turchi e ripeteva accorate narrazioni della caduta del forte e dell'esodo dei combattenti. -Il cognome ha origine da quella localit�.
Il Tajani narra di un Andrea Dammisci, profugo albanese, che, nel 1499, agosto, al servizio della Serenissima, comandava, agli ordini dell' Ammiraglio Antonio Grimai ( Grimani ) una delle due galee venete che nelle acque di Modone, uncinarono il vascello turco di Raiz Baruk. -Non si rintracciano notizie pi� precise non dopo la presenza del casato in Lungro.
Negli antichi documenti un Angelo Damis da Lungro, nel 1540 era beneficiario di un uso prediale dei Sanseverino nei tenimenti di Farneto e Matina. Compaiono ancora uno Scipione prete nel 1588; un Angelo priore dei francescani in Belvedere Marittimo nel 1624, col nome di fra Nicola da Lungro. - Nel 1680, un Antonio scriveva di fisica. Nel 1760 un Domenico Damis, ecclesiastico, nato nel 1739, che si definisce � Epirota �, Auditore nel Collegio Greco a Roma, pubblicava, per i tipi di Giovanni Generoso Salomone � Propositiones Philosophicas pubblice propugnandas indiscriminatim �; fu quindi Arciprete di Lungro, reggente del Collegio di s. Adriano dopo la strage di monsignor Bugliari ( 1806) e nel 1809 membro della Commissione di vigilanza degli istituti di beneficenza, per la provincia di Cosenza, Morto nel 1822, � sepolto a Lungro nella Cattedrale da lui costruita. Il fratello Giovanni Andrea, addottorato in Utroque Jure, consegu� nel 1769 un privilegio di maggiorasco, dal Gran Cancelliere del Regno, Principe Marino Caracciolo. Scrisse, e se ne conserva il manoscritto, un voluminoso trattato di Istituzioni di diritto intitolato: � De Iustitia et Iure �. -Un altro fratello, Giuseppe, magistrato e Consiliare del Sacro Regio Consiglio Napoletano, avendo aderito alla repubblica partenopea, segu� poi Napoleone, e per� in Russia durante la campagna del 1812- Nel 1835 mor�, quarantenne Antonio Damis, medico, botanico, gi� sindaco di Lungro, figlio del citato Giovanni Andrea,
Due dei cinque figli di Antonio, precisamente Angelo e Domenico compaiono in ogni pagina della storia del Risorgimento calabrese e le notizie biografiche si intrecciano fra loro fino a volte a confondersi i due.
Angelo Damis nato nel 1819 studi� a S Demetrio e quindi and� a Napoli per gli studi universitari. Nel 1839 consegu� i diplomi in lettere e filosofia nonch� in giurisprudenza. Nel 1840 la laurea in Diritto. Nel 1843 � a Lungro e Cosenza dove in contatto con Domenico Mauro, partecipa alla preparazione dei moti carbonari che portarono all'arresto del Mauro e alla sommossa del marzo 1844. Naturalmente pur non raggiunto da condanna gli venne ingiunta la residenza in Lungro. Nel 1848 partecipa alla insurrezione calabra e alla resistenza di Campotenese, ma questa volta vede il fratello Domenico arrestato e condannato a 25 anni di galera. -La famiglia, le gravi conseguenze dei processi, la cospirazione, l'assistenza morale e materiale al fratello ed altri detenuti politici paesani, furono i compiti cui Angelo Damis attese durante il decennio 50- 60. Ma allo sbarco dei Mille in Sicilia, richiestone dal fratello con una lettera da Palermo: che abbiamo gi� trascritta, si dedica a preparare la rivoluzione insieme con gli altri lungresi che attendevano il segnale. Nel luglio 1860 il Comitato Cosentino insurrezionale lo nomina Capo Militare delle bande di Lungro e S. Sosti. Rispondono 500 uomini cui si aggiungono quelli di Cassano e Civita. -Il Volturno li attende e li consacra alla Storia. Per questi fatti Angelo Damis venne nominato T. Colonnello e collocato nei quadri della Milizia territoriale. Ricopr� cariche pubbliche le pi� disparate. Fu Sindaco. Delegato scolastico, consigliere provinciale presidente del Consiglio provinciale. Mor� a Lungro il 6 giugno 1899.
Da "Parliamo di Lungro"