Domenico Mauro

 

 

        Nacque a San Demetrio Corone il 13 gennaio del 1812, dall�antica e nobile famiglia dei Mauro. Si form� nel Collegio Italo-Greco di S. Adriano dal 1823 al 1830, mentre gli studi filosofici e matematici li comp� a Rossano. Studi� giurisprudenza a Napoli a partire dal 1832. Visse in pratica l�ambiente della Carboneria frequentato dal padre, mentre il Collegio, quale fucina di patrioti, gli diede l�amore verso la libert�. Fu arrestato dalla polizia borbonica perch� nella scuola privata da lui fondata e diretta, infondeva ai giovani quella educazione alla libert� che lui stesso aveva ricevuto prima. Continu� questa sua attivit� e sub� un altro arresto nel 1837. Nel 1840 pubblico la sua prima opera letteraria �Allegorie e bellezze della Divina Commedia�, nel mentre a Napoli fondava un periodico letterario �Il viaggiatore�, soppresso dopo i primi numeri.

        Era iscritto alla Giovine Italia. Si adoper� nelle comunit� albanesi della provincia promuovendo un�azione diretta a sconvolgere lo stato delle cose. Fu arrestato il giorno prima in cui aveva stabilito l�inizio del primo moto liberale calabrese e venne rinchiuso nelle carceri di Cosenza. Egli cerc� di differire dal carcere l�inizio della rivolta. Il 15 marzo del �44, comunque, ebbe luogo la rivolta che si concluse con il fallimento dell�impresa e l�arresto a la condanna a morte di tanti patrioti tra cui molti italo-albanesi. L�evento indusse i Fratelli bandiera a compiere quella eroica spedizioni la cui sorte � nota a tutti.

        Intanto per iniziativa del Circolo Nazionale fondato a Cosenza, si costituirono comitati in molti centri della provincia. Il Comitato del capoluogo provinciale, presidente Giuseppe Ricciardi, nomin� commissari con pieni poteri per il distretto di Castrovillari i deputati Domenico Mauro e Maurizio Pace, mentre a Spezzano Albanese gli insorti respinsero con valore le truppe regie. La battaglia svoltasi sul Monte Sant�Angelo non fu favorevole per gli insorti e le truppe comandate dal Mauro a Campotenese vennero disperse, permettendo al generale Lanza di raggiungere Castrovillari. Inizi� per il patriota Mauro un peregrinare forzato  che lo port� a Corf� prima, poi in Albania, pronto comunque allo sbarco in Calabria. Corse poi a Roma ed il 4 dicembre venne condotto a Civitavecchia per essere consegnato al governo napoletano. Invece raggiunse Marsiglia e da qui Genova e poi Torino, dove s�incontr� con Francesco De Sanctis.

        Nel 1851 pubblic� l�opera Vittorio Emanuele e Mazzini. Nel 1860 fu dei Mille. Combatt� a Calatafimi e a Milazzo. Raggiunse poi la Calabria per preparare l�arrivo di Garibaldi e dei suoi prodi. Entr� a Napoli, trionfatore,con l�eroe Nizzardo. La morte lo colse a Firenze il 19 gennaio 1873, dove fu sepolto con tutti gli onori a S. Miniato al Monte.

        Abbiamo volutamente tralasciato di soffermarci sui suoi importanti contributi letterari e sulla sua lunga ed intensa attivit� pubblicistica, di cui � nota la storia.

 

(*) Le note biografiche sono state tratte dal volume di: Pietro Camardella, I Calabresi della spedizione dei Mille, II ediz. A cura di Francesco Pennini, Accademia Cosentina 1976.