PREMESSO

 

Che dai giornali delle due ultime settimane si sono avute notizie di uno scandalo scoperto nella gestione della Direzione Generale dei Monopoli di Stato, secondo cui sarebbero stati tra l'altro, importati grossi quantitativi di sale dall'estero, mettendo in crisi parte del settore saline;

che da tale fatto questa civica Amministrazione si ritiene moralmente impegnata a svolgere ogni opportuna azione per la difesa della nostra Salina, anche in considerazione del grave malcontento che agita queste popolazioni,e che potrebbe esplodere in modo incontrollato;

che il disegno di legge del Consiglio dei Ministri, riguardante la liquidazione della salina stessa, si basa prevalentemente su piano della Dir. Gen. dei Monopoli di Stato, suffragato dalla relazione Bianchi, la quale in definitiva vorrebbe far credere ad un prossimo esaurimento del giacimento, mentre ci� contrasta con la esplicita dichiarazione "SALE CE N'E', MA NON ABBIAMO CHE FARNE", fatta dal Capo Servizio Saline, Dr.Gualdi, in sede di riunione tenutasi il I9/5/I965 tra la delegazione Lungrese, alcuni parlamentari e gli Organi Governativi;

che � necessario tenere conto del fatto che, nei periodi di emergenza, SOLO LA SALINA DI LUNGRO � stata in grado di fornire un elemento cosi indispensabile a molte regioni dell'Italia;

che una malaugurata chiusura della Salina stessa sarebbe antisociale, antiumana, ma soprattutto esizia1e non per Lungro soltanto, ma per una intera provincia di questo nostro diseredato meridione;

che un simile provvedimento (pi� volte ventilato e mai mandato ad effetto, neanche dal pi� dei governi), sarebbe in contrasto con gli attuali tanto declamati piani di industrializzazione del Mezzogiorno, in quanto verrebbe ad eliminare l'unica oasi industriale in cosi vasto deserto di depressione e di miseria;

che, ai fini della continuit� della Salina, occorre invece integrare la manodopera via via collocata a riposo o lasciata trasferire in altre sedi;

 

IL CONSIGLIO COMUNALE

delibera di

 

A) Inviare per conoscenza al Ministro delle Finanze, al Presidente della Repubblica, a1 Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Parlamentari Calabresi, il qui trascritto esposto:-

Da tempo immemorabile, esiste nel territorio del Comune di Lungro una miniera di salgemma gestita dal Monopolio, il cui prodotto � particolarmente ricercato per i suoi alimentari. Ma fin dall'immediato recente dopo guerra, i dirigenti dei Monopoli pare abbiano deciso di porre la nostra Salina in liquidazione; per �gli alti costi di produzione�, in quanto il sale delle altre saline nazionali, nonch� quello di importazione, pu� essere ottenuto a prezzi pi� vantaggiosi per l'Azienda.

Si � quindi subito verificato lo smantellamento di un impianto di raffinazione esistente da tempo, che venne trasferito nel 1952 a Margherita di Savoia,- e - a quel che si dice - ivi rimasto inoperoso. In tal modo, la nostra Salina ha potuto continuare a produrre solo del sale in pietra, il cui prezzo di vendita � di appena L.60 il Kg., contro le L. 140 del sale raffinato; mentre nel frattempo si sono effettivamente elevati i costi di produzione per gli aumenti salariali verificatisi negli ultimi anni.

Numerosi sono gli episodi che sembrano avvalorare l'ipotesi di una preordinata azione volta a dimostrare artatamente l'approssimarsi dello esaurimento del nostro giacimento salifero da parte della Dir. Gen. dei Monopoli.

I) Nella speranza di poter dimostrare il reale menzionato esaurimento, vennero predisposti alcuni  sondaggi (secondo un piano studiato e consigliato dall'Ing. MARITANO, dipendente pro tempore del Monopolio), per i quali sembra ci sia stato anche un apposito stanziamento di qualche centinaio di milioni, prelevati dal fondo riserva dello Stato. Detti sondaggi si conclusero per� in una sola trivellazione, che diede in compenso risultati assai favorevoli per il nostro bacino minerario; e che quindi furono fatti interrompere -pare - con grave disappunto dei dirigenti, i quali non potevano cosi ottenere lo scopo che si erano prefisso.

2) Nel 1962, in considerazione del vivo malcontento che si era diffuso tra questa popolazione, viene inviata una Commissione Tecnica, presieduta dal Prof. Bianchi, la quale senza ausilio di trivellazioni- ammise che l'attuale zona di sfruttamento stava per esaurirsi, ma che estendendo le ricerche, si potrebbero altre zone di fertilit�.

3) In seguito a questo fatto, il gi� costituito Comitato Pro Salina chiese ed ottenne di perorare la causa in seno al Ministero delle Finanze. In un'apposita riunione, l'attuale Sottosegretario On.Valsecchi, si trincerava dietro la relazione Bianchi e al piano di smantellamento della Salina, predisposto dalla Direzione dei Monopoli, e sostenuta dal Capo Servizio dal Dr.Gualdi, presente alla riunione;

4) Allo scopo evidente di deprezzare il nostro salgemma, e di dimostrare il principio della fine del giacimento, per un certo periodo sono state evase varie richieste di sale, non preventivamente ripulite delle scorie (la cosiddetta �barda ,,), che di solito si accompagna al minerale. Ci� naturalmente provocava lamentele da parte dei rivenditori e degli acquirenti.

5) Al Consiglio dei Ministri del 25 marzo u.s. il Ministro delle Finanze presentava un disegno di legge con cui l'Amministrazione dei Monopoli viene autorizzata a concedere contributi fino ad un miliardo e mezzo a favore di ditte private disposte a creare nella zona di Lungro delle imprese che assorbano la manodopera impegnata nella locale miniera salifera, di cui � in progetto la chiusura;

6) Nell'incontro che si ebbe a Roma in data 19 maggio u.s. tra una nuova delegazione, il Sottosegretario Valsecchi, il Dr.Gualdi e vari parlamentari calabresi, venne di nuovo ribadita l'intenzione del Governo di liquidare la salina, dato che i Monopoli hanno dimostrato la antieconomicit� del suo mantenimento in efficienza: a)per gli alti costi di produzione; b) perch� il sale di Lungro contiene molte impurit�; c) perch� la miniera sta per esaurirsi.

7) Sempre forse col recondito fine di dimostrare la passivit� del bilancio di questo Stabilimento salifero, si � di recente verificato che operai e tecnici di esso vengono continuamente inviati in missione in Sila, presso l'erigenda colonia per i figli dei dipendenti del Monopolio. Non solo viene altres� continuamente inviato dalla Salina verso la detta colonia, vario materiale da costruzione. Occorrerebbe accertare se le spese di tutto questo (materiale-servizio di trasporto �trasferte ad operai e dirigente ecc.) gravano o meno sul bilancio della nostra Salina, o, se � vero invece che esse gravano sul bilancio del C.R.A.L.- Monopoli, cosi come ebbe ad asserire il Capo Servizio Dr.Gualdi ad un componente la detta delegazione nel sopra menzionato incontro a Roma.

B) chiedere che venga ritirato il disegno di legge presentato a suo tempo al Consiglio dei Ministri e avente per oggetto la soppressione della Salina;

C) che venga mantenuta in piena attivit� la Salina medesima, e che sia potenziata con la riattivazione della raffineria inspiegabilmente smantellata;

D) chiedere che il numero della manodopera impegnata nello Stabilimento sia mantenuto costantemente al livello di 250 operai.

E) chiedere al Ministero delle Finanze l'autorizzazione a che una Commissione di studio possa liberamente operare nell'interno e allo esterno della Salina, per accertare la effettiva consistenza ed estensione del giacimento;

F) stanziare per quanto sopra detto la somma iniziale di UN MILIONE di lire, da fronteggiare con i proventi derivati dalla vendita del bosco "Piano di Vincenzo". Tale somma potr� eventualmente essere integrata da un contributo da parte dell'Amministrazione Provinciale; 

G) inviare campioni di salgemma a competente Istituti di Analisi e Dietetica, allo scopo di accertare e far dichiarare i reali pregi alimentari del salgemma, per un eventuale rilancio del prodotto in campo nazionale nonch� per la possibilit� di sfruttamento industriale del minerale stesso;

H) dare esplicito mandato ai Parlamentari calabresi di perorare la causa della nostra Salina.-