Senato della Repubblica 16522 3 FEBBRAIO 1961
III Legislatura
349"' SEDUTA (pomeridiana) ASSEMBLEA~ RES. STENOGRAFICO
Al Ministro delle finanze, considerato, preliminarmente, che:
1) l'attuale gestione economica della salina di Lungro debba essere valutata non solo nel quadro del bilancio della, direzione generale dell' Azienda Monopoli ma anche sotto il profilo politio-economico, nella linea della contestualit� del bilancio generale dello Stato;
2) la salina di Lungro, incentrata Su uno dei pi� preziosi e vasti bacini minerari di salgemma d'Italia e d'Europa, in questi ultimi 50 anni, mai ha visto potenziati ed ammodernati adeguatamente gli impianti ed
i processi produttivi;
3) i pi� recenti programmi per la riorganizzazione dell'efficienza produttiva degli impianti delle saline dei Monopoli di Stato, mentre hanno previsto e stanno attuando il ridimensionamento e l'ammodernamento degli impianti di molte saline, registrando, nell'esercizio 1958-59,un aumento del 30 per cento della produzione, passato da quintali 4.965.1600 a quintali 5.319.923, non hanno ancora inserito la salina di salgemma di Lungro nel processo di ammodernamento; l'Azienda sali dei Monopoli italiani ha, molto opportunamente, specie in questi ultimi anni, erogato notevoli mezzi finanziari al fine di potenziare programmi a largo respiro per il miglioramento quantitativo e qualitativo della produzione, sia nell'intento di venire incontro alle richieste sempre pi� vaste del mercato e soprattutto dell'industria, settore dove il sale rappresenta un fattore rilevante ed indispensabile in sempre pi� numerosi e vasti processi produttivi, sia per evitare di far ricorso ai mercati esteri.
Considerato, inoltre, che il risultato della gestione economica di qualsiasi industria - e specie di quelle in regime di monopolio- non pu� costituire parametro logico di obiettivo giudizio economico se le gestioni che si raffrontano sono dotate di diverso grado di attrezzatura tecnico-funzionale; considerato, ancora, che il salgemma della miniera di Lungro � particolarmente richiesto dalle industrie alimentari-conserviere, dalle chimiche-farmaceutiche, dalle chimiche-agrarie e veterinarie, nonch� dall'industria delle materie plastiche, ed in quantitativi sempre pi� notevoli, tanto che importantissime industrie dell'Italia settentrionale ed estere (la Carlo Erba, l'Arrigoni, la Liebig, la Foundis Servis, la Pavese, la Robbo, eccetera) si riforniscono direttamente dalla miniera di salgemma di Lungro, si chiede al Ministro delle finanze se non ritenga opportuno adottare i seguenti provvedimenti per il potenziamento del bacino minerario di Lungro:
1) predisporre un piano poliennale ed un programma esecutivo per l'immediato inizio del processo di ammodernamento della miniera di salgemma di Lungro e dell'annessa salina che, peraltro, in questi ultimi anni, sono state, lodevolmente, dotate di nuove attrezzature sociali come plessi edilizi per abitazioni del personale, dopolavoro, eccetera;
2) ripristinare, con moderna attrezzatura tecnico-funzionale, la raffineria di Lungro. Attualmente la salina di Lungro importa il sale raffinato, scelto e macinato, per le necessit� del mercato calabrese e contermine, dalle raffinerie di Margherita di Savoia, Volterra e Castellammare di Stabia, mentre i predetti tre tipi di sale venivano prima, e possono tuttora essere tutti prodotti dalla raffineria di Lungro, almeno per il pi� razionale ed economico rifornimento del consumo calabro-lucano;
3) predisporre che almeno la met� dei 237.107 quintali di sale, del tipo semplice e del tipo complesso, attualmente venduti dalla Azienda statale Monopoli per la pastorizia e come alimento addizionale del bestiame con foraggi poveri, sia prodotta e manipolata dalla salina di Lungro, essendo scientificamente
provato che il salgemma, per il pi� alto contenuto di sali minerali in genere, nonch� per la sua maggiore consistenza organolettica e merceologica, � il pi� adatto alla predetta destinazione;
4) predisporre, d'intesa con i Ministeri delle partecipazioni statali e dell'industria, una parziale riconversione industriale del bacino minerario di Lungro, potenziandone razionalmente la coltivazione al fine di creare medi impianti industriali connessi all'impiego del sale e dei sottoprodotti. La vasta, notoria disponibilit�, nella zona del Pollino, sia di energia elettrica, sia di materia prima per la produzione della cellulosa, costituisce, nell'organica prospettiva di svi1uppo del processo di industrializzazione del Mezzogiorno, il pi� sicuro coefficiente ubicazionale per industrie delle materie plastiche ed affini, il cui processo produttivo �, in gran parte, incentrato sulla disponibilit� delle predette materie prime base, sale e cellulosa ;
5) che il Ministero delle finanze, sia per contribuire, attraverso l'Azienda generale dei Monopoli, all'industrializzazione del Mezzogiorno e dell'agricoltura calabrese in particolare, sia per centralizzare, in pi� organico complesso industriale dei Monopoli di Stato la gestione aziendale, studi, infine, la possibilit� di impiantare nella zona una manifattura di tabacchi, anche in considerazione del fatto che gi� notevoli sono e sempre pi� estese potrebbero essere le coltivazioni di tabacco, sia nella Piana di Sibari, valle media del Crati, sia in altre zone del territorio agricolo calabrese (1028).
MILITERNI, VACCARO