Lungro (Cs), li 14/1/64


A Sua Eccellenza
l'On .ROBERTO TREMELONI
Ministro delle Finanza
ROMA


    E' certamente nota all'E.V., quale titolare del Dicastero delle Finanze, la lunga e non ancora risolta questione della miniera di salgemma di Lungro (Cosenza). Riteniamo utile tuttavia riassumere brevemente 1 termini e lo sviluppo del problema,che interessa ed appassiona non solamente la cittadina di Lungro,ma tutto il suo circondario comprendete circa centomila abitanti. Infatti ogni anno affluiscono sul mercato della zona,dalla Salina di Lungro,oltre seicento milioni,tra salari,stipendi e pensioni,che rappresentano un notevolissimo apporto all'economia della zona,sprovvista di altre industrie e fonti stabili di lavoro,dotata solamente di un artigianato scarso e di un'agricoltura non meno povera.

1- TERMINI E SVILUPPO DELLA QUESTIONE

    Nello scorcio della primavera del 1960, la Direzione Generale dei Monopoli presentava all'allora Ministro delle Finanze On.le Giuseppe Trabucchi, una relazione economico finanziaria sulla Salina di Lungro, rilevando, tra l'altro, la sua antieconomicit� e la sua passivit� di gestione, valutata a circa 300 milioni annui. Il Calcolo della Direzione Generale dei Monopoli si basava sull'esercizio finanziario della Salina per l'anno 1959-60, che registrava una produzione di centomila quintali con un incasso lordo di 600 milioni. Con il prelievo della quota erario del 70% (�.420 milioni), rimaneva alla Direzione Generale dei Monopoli la restante quota del 30% (�.180milioni), mentre il totale delle spese di gestione era di circa 450 milioni. Un deficit, quindi,a carico del bilancio industriale di quasi 300 milioni, ed un attivo al bilancio complessivo, quota erario e quota gestione, di �.142 milioni.

    Era evidente che la sovraccitata relazione tendeva a provocare un provvedimento di chiusura dell'azienda da parte del Ministero delle Finanze. Contro tale minaccia prendeva posizione il gruppo parlamentare democristiano della Provincia di Cosenza,che veniva ricevuto dal Ministro Trabucchi e dal compianto Sottosegretario Troisi, nel gennaio del 1961. Dall'incontro emerse:- a) la necessit� assoluta dal punto di vista sociale di non privare la zona dell'unica fonte stabile di lavoro; b) di soprassedere ad ogni decisione in attesa di un sopraluogo del Ministro alla Salina di Lungro.
 

2- VISITA DEL MINISTRO E NOMINA DELLA COMMISSIONE DI STUDIO

    Il 28 marzo del 1961 Sua Eccellenza il Ministro Trabucchi, accompagnato dall'On. Troisi, Sottosegretario ai Monopoli,e da vari Parlamentari della Provincia di Cosenza,effettu� la visita promessa alla miniera di Lungro. Il lungo viaggio in auto del Ministro dalla Stazione di Belvedere Marittimo a Lungro,attraverso le tormentate valli e le giogaie dell'Appennino calabrese,dove pot� toccare con mano la estrema povert� della zona, lo convinsero a studiare il problema non solo sotto l'aspetto economico, ma anche sotto l'aspetto sociale e umano.

    La minuziosa visita effettuata e dopo l'incontro con il personale della Salina,con le organizzazioni sindacali, con S.E. il Vescovo della Diocesi greca di Lungro e con le Autorit� comunali, il Ministro dichiar�: - 1) che,qualsiasi sarebbe stata la decisione sulla Salina di Lungro, mai il Governo avrebbe privato la zona di una fonte stabile di lavoro;

    2) che avrebbe fatto esaminare la questione da una Commissione di studio costituita ad hoc.

    In attuazione alla promessa, S.E. Trabucchi con D.M. del 31 maggio 1961, n.6211,nominava la Commissione di Studio, composta da illustri scienziati e presieduta dal Prof. Angelo Bianchi, Ordinario di Mineralogia dell'Universit� di Padova e Presidente del Comitato Geologico Italiano.

    Nel frattempo il Presidente del Consiglio, On. Fanfani, effettuava il suo viaggio in Calabria. Nel suo discorso ufficiale alla Camera, tenuto il 26/5/961, a conclusione del viaggio, testualmente dichiarava:  "Per accrescere la partecipazione pubblica alla sviluppo industriale della regione calabrese, il Ministro delle Finanze ha impartito disposizioni affinch� la miniera di sale di Lungro venga non solo mantenuta in servizio, ma sia ammodernata in modo da accrescere le possibilit� di vita e di sviluppo."- Ci� equivaleva ad una presa di coscienza da parte del governo dell'ingiustizia che sarebbe stata commessa a danno della Calabria,chiudendo l'unica azienda industriale statale,esistente nella regione.

 

3- CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE DI STUDIO

 

    Finalmente il 25/6/1962,dopo l'avvicendarsi di ottimismi e pessimismi, ben orchestrati dalla demagogia interessata di parte, che fecero vivere agli abitanti di Lungro e della zona momenti alterni di speranza e di angoscia, il Comitato di Studio present� al l'Ministro la sua relazione. Superfluo riportare qui le conclusioni di essa, in possesso del Ministero delle Finanze. E' opportuno, tuttavia, trascrivere la sua parte finale:- "In conclusione, dunque, non si tratta di risolvere soltanto un problema di carattere tecnico ed economico circoscritto alla miniera di Lungro ma di avviare a rapida soluzione un pi� vasto e delicato problema di natura sociale e politica, che trascende i limiti dell'attivit� mineraria locale ed interessa tutta una zona, priva di particolari risorse agricole e di iniziative industriali".- Non si pu� non sottoscrivere la considerazione fatta dal Comitato di Studio sotto il profilo sociale, anche se non si pu� essere del tutto d'accordo sulle conclusioni della predetta relazione, accentuatamente negativa.

 

4- RELAZIONE DELLA C.I.S.L. -MONOPOLI DI LUNGRO

 

    La CISL di Lungro,in data 28/8/962, inviava le sue osservazioni sulla relazione a S.E. il Ministro delle Finanze rilevando in sintesi che:- 1) la consistenza del giacimento minerario valutato in 110 mila tonnellate offre motivo a seri dubbi , in quanto nella rilevazione di essa non sono stati usati metodi moderni di prespezione e la Commissione si � servita di rilevamenti assai modesti, fatti in precedenza dall'azienda locale; che, d'altra parte,gi� da alcuni decenni addietro si valutava la consistenza nella stessa misura. Vi � quindi una patente contraddizione; 2) il costo di produzione del sale di Lungro � certamente elevato rispetto alle saline marine o ad altri giacimenti minerari, dove lo sfruttamento avviene per soluzione, ma nulla di veramente efficace � stato fatto in decenni e decenni per diminuire il costo della produzione e che i metodi di sfruttamento, come riconosce la relazione della Commissione, sono quanto di pi� arretrato si possa immaginare; 3) i sondaggi di cui tratta la relazione dovrebbero essere effettuati nella valle del Tiro, perch� gi� un' antica relazione sulla miniera di Lungro, pubblicata sugli "Annali di Agricoltura", Rivista del Servizio Minerario, nel 1886, riconosceva, dopo maturo studio geologico della zona, che in detta valle il giacimento � assai ricco.

 

5- DECISIONI DEL MINISTRO DELLE FINANZE

 

    La relazione del Comitato di Studio veniva esaminata il giorno 8/8/962 dal Gabinetto del Ministro delle Finanze, presenti S.E. il Ministro Trabucchi, il Direttore Generale Cova e l'Ing. Gualdi per la Direzione Generale dei Monopoli, gli On.li Antoniozzi e Militerni per il Gruppo parlamentare ed il Prof. Angelo Bianchi, Presidente del Comitato di Studio. Dopo approfondita discussione il Ministro dava incarico al Prof. Bianchi di predisporre lo schema di massima esecutivo delle opere per il miglioramento della salina, al fine di consentire una pi� razionale coltivazione sino ad esaurimento del bacino. Nel corso della medesima discussione, il Ministro Trabucchi ed il Direttore Generale Cova, hanno confermato nuovamente la decisione del Ministro delle Finanze di voler porre a disposizione dell'iniziativa privata o a partecipazione statale un contributo pluriennale (da tre a cinque anni) a fondo perduto, pari a �. 350 milioni annui per il finanziamento di uno stabilimento industriale in Lungro, capace di occupare almeno 350 operai di Lungro e della zona.

    Dopo tale riunione, a distanza di molti mesi, veniva pubblicato dalla G.U. il Decreto di stanzimento di �.250 milioni per ammodernare e meccanizzare la miniera di Lungro. Finora, tuttavia, non � stato effettuato nulla di concreto e rilevante, anzi le condizioni generali della miniera, e dal punto di vista produttivo come da quello economico, vanno peggiorando, dando la chiara sensazione che la si voglia far morire di consunzione naturale, commettendo ancora una volta un atto di gravissima ingiustizia ai danni di questa povera Calabria.

 

6- STATO ATTUALE DELLA MINIERA

 

    La produzione dai 10.000 q.li mensili � scesa al di sotto dei 7.000 per mancanza di manodopera giovanile, da adibire al trasporto. Su 22 trasportatori ben 13 hanno superato l'et� 43 anni e di questi la met� i 50 anni; gli altri sono tutti superiori ai 30 anni. Impossibile pretendere che un cos� ristretto numero di trasportatori possa far fronte al trasporto di migliaia di quintali mensili, per cui migliaia di quintali di sale giacciono nei fondali e non di rado accade che manca nelle campate di deposito il sale per la spedizione.

    Il numero degli operai da 310 � sceso a 241 unit�, di cui una buona parte avanzata negli anni ed inidonea a lavori pesanti.

    I riflessi di questa situazione, in Lungro, sono disastrosi e dal punto di vista economico e da quello dell'occupazione giovanile. Da anni ed anni, infatti, non avviene pi� alcuna assunzione in Salina ed i giovani, per non morire di inedia, sono costretti ad affrontare la dura via dell'emigrazione sia estera che interna. La cittadina di Lungro, poi,in pochi anni � scesa da cinquemila al di sotto dei quattromila abitanti. E' un depauperamento umano che genera angoscia in qualunque benpensante.

    A questo punto si pu� chiedere quali sono le proposte dei presentatori di questo esposto.

 

7) PROPOSTE

 

    a) E' necessario valorizzare il giacimento minerario con opportuna meccanizzazione, nella certezza che vi sar� lavoro almeno per tutto questo secolo. L'ammodernamento apporter� certa mente una notevole diminuzione dei costi di produzione, anche in vista delle migliorate condizioni di viabilit� sia presenti che future. A qualche diecina di chilometri della miniera, infatti, passer� il tracciato dell'Autostrada del Sole.

    b) Esenzione quota erariale. Non si comprende perch� lo stato volendo realmente venire incontro a queste popolazioni diseredate non compia un gesto generoso, come quello di esentare dalla quota erariale il sale di Lungro, come fa in Sicilia ed in Sardegna, dove il sale non � monopolio di stato. Lo Stato ci rimetterebbe alcune centinaia di milioni, ma darebbe modo di vivere decorosamente a molte migliaia di persone.

    c) L'installazione di un impianto di macinazione del sale anche di modeste proporzioni che, mentre da un lato assorbirebbe nuova manodopera, dall'altro consentirebbe la vendita del sale macinato a �. 14.000 il quintale, riducendo in grandissima misura la passivit�, anzi eliminandola. Il sale di miniera, infatti, � assai ricercato, sia perch� meno ingroscopico, sia perch� pi� saporito. Opportunamente reclamizzato,il sale di miniera otterrebbe la preferenza nel consumo. E' vero infatti,come dice la relazione del Comitato di Studio,che i consumatori oggi si orientano verso il sale raffinato, ma non perch� preferiscano il sale marino, ma per evitare il fastidio della molitura del salgemma.

    E' doveroso ancora aggiungere che non � vero che il sale della miniera di Lungro sia oggi meno richiesto di ieri. Se le ordinazioni vanno diminuendo dipende dal fatto che di proposito le richieste dei vari depositi vengono istradate verso altre saline. Il sale di Lungro offre molte possibilit� di uso nell'industria e perfino la barda (sale di scarto) pu� essere usato come sale pastorizio o come materiale antigelo nelle strade altimetriche.

    d) Sondaggi nella zona del Tiro, come proposto dal Comitato di Studio. In detta zona il giacimento � ricco ed a profondit� molto relativa. Il sale estratto nella nuova miniera avrebbe un costo di produzione molto inferiore all'attuale e perch� coltivato con metodi moderni e perch� la nuova miniera potrebbe essere collegata al nodo ferroviario di Spezzano Albanese con una strada rettilinea, lungo la valle del Tiro, di 7 o 8 Km., il che apporterebbe un grande beneficio anche all'agricoltura della vallata. N� si pu� obiettare, nell'ipotesi che i sondaggi dessero esito negativo, che si corre un rischio, perch� non si possono usare due pesi e due misure, dare cio� alle altre regioni a profusione ed alla Calabria con il contagocce.

    e) Assunzione di nuova manodopera. Questa richiesta � la pi� urgente e la pi� importante. E' stato detto pi� sopra che il numero degli operai in pochi anni � diminuito di oltre settanta unit�, che il servizio di trasporto, e per l'et� degli operai in esso impiegati e per il loro attuale numero ridotto, � divenuto impossibile ed incide negativamente sulla produzione e sul costo. Si chiede pertanto a Sua Eccellenza il Ministro che venga, con provvedimento immediato, riportato 1'organico degli operai della Salina a 310, assumendo altre 70 unit� lavorative.

    Il provvedimento impone dei sacrifici all'Amministrazione dei Monopoli, ma non si pu� negare l'indispensabile per la vita alla popolazione di Lungro e dintorni. E' un problema che non si pu� eludere, n� procrastinare, senza ledere i principi fondamentali della giustizia. I sottoscritti pregano Sua Eccellenza il Ministro di voler fissare loro un appuntamento per discutere verbalmente le proposte nella settimana che va dal 19 al 26 del corrente mese.

    Fiduciosi nella Sua comprensione, porgono rispettosi omaggi e ringraziano .

 

PER LA D.C. DI LUNGRO                                                  PER IL P.S.I. DI LUNGRO
(Domenico Di Sue)                                                           (Ins. Mattin� Francesco
                                                                                               Avv. Prof. Tommaso Marotta)
PER LA C.I.S.L. DI LUNGRO
(Pasquale Santoianni)