VINCENZINA CILIBERTI
I Pensieri di una giovane cercatrice*
La cosa che mi ha pi� colpito quando ho visto per la prima volta i quadri di Vincenzina, � stata la sua rappresentazione dell�oscurit�. Mi � piaciuto in particolare il fatto che questa venga concepita come qualcosa di fisico, un luogo di pensieri e di solitudini, uno spazio che conserva una sua malia particolare. � per questo che definirei questi lavori come dei "notturni". I quadri a cui mi riferisco sono "Neri Pensieri", "Mistero e Verit�", "Me stessa", ed "Il Non Incontro". "Me stessa" ad esempio, mi fa venire in mente delle reminiscenze classiche, i "notturni" cantati dai lirici greci e da Goethe. Il notturno � il momento dell�introspezione, ma e soprattutto � il momento in cui un pensiero individuale si fonde con il tutto, con la natura, � un�apertura verso le cose del mondo che nella luce della notte si svelano nella loro verit�. Non per nulla, uno dei colori prediletti da Vincenzina � il blu nelle sue varie gradazioni. Il blu come elemento che mantiene una sua specificit� di fronte alle lusinghe delle tenebre e del nulla. Un altro tema che la nostra giovane artista visita spesso � infatti il rapporto tra il bene e il male visto in maniera sicuramente inconsueta per una diciottennne. Ne "Il Male", la rappresentazione del negativo assume l�aspetto di un orgia di colori rutilanti in un mare di rosso senza lucentezza , dei pigmenti di serenit� che emergono sulla superficie del caos. Curiosamente in "Sangue sparso", il rosso non fa la sua comparsa che in minima parte, anche qui a predominare sono le gradazioni di blu in maniera scomposta, come scomposta � la manifestazione della disperazione.
In "Amore e Psiche", la Ciliberti rivisita un mito ampiamente frequentato dalla letteratura e dall�arte in generale. La leggenda narra che Psiche, fanciulla bellissima, viene data in moglie ad un essere sconosciuto, che le invidiose sorelle sostengono essere un mostro. Psiche, al contrario, vive una vita molto felice accanto al suo sposo, il quale le chiede come unica condizione quella di non cercare mai di vedere il suo aspetto. Psiche per� aizzata dalle sorelle, una notte illumina con una lampada il volto del marito che si rivela un giovane bellissimo, Eros. Rotto l�incanto iniziano per la ragazza una serie di vicissitudini a causa di Afrodite. Alla fine i due amanti si ricongiungono in un amplesso suggellato dall�immortalit�. Il fatto sorprendente � che Vincenzina abbia raffigurato proprio quell�amplesso, la forza e la redenzione alla fine delle cose. Una escatologia in cui l�anima anela ad una nuova forma salvezza in un mondo scomposto in cui gli individui sono soli e disorientati anche quando sono in gruppo come nella "Folla".
GENNARO DOMESTICO
* Vincenzina Ciliberti � nata diciotto anni fa a Castrovillari, frequenta Il Liceo Scientifico, ama leggere e dipingere, scrive anche poesie. Essendo figlia unica, a volte si sente un po� sola, ma questo non le impedisce di impegnarsi con passione per un mondo migliore. Ha affrontato un viaggio massacrante in treno, per partecipare alla manifestazione di Milano contro la guerra ("Manifestazione For Peace").
Senza titolo (olio su tela)
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Tramonto (olio su tela)
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H�nza (olio su tela)
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Senza titolo (olio su tela)
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Senza titolo (olio su tela)
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For peace (acrilico - olio su tela) |
Bastoni in movimento (acrilico - olio su tela)
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Le fasi: Infanzia, giovent�, vecchiaia (acrilico - olio su tela)
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Il male (acrilico su tela)
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Il non incontro (olio su tela)
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Sangue sparso (acrilico tela)
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Mistero e verit� (olio su tela)
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La ragazza e la farfalla (olio su tela)
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Neri pensieri (olio su tela)
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Senza titolo (olio su tela)
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Amore e psiche (olio su tela)
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La folla (olio su tela+conchiglie)
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Me stessa (olio su tela)
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