MARZO:  il rione Borgo.

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...nella zona in cui sorge Lungro esisteva gi� un casale abitato la cui fondazione dovrebbe risalire intorno all'anno mille. Ancora oggi quella parte del paese viene chiamata Burgu (borgo).

 

Il sito si arricchisce di una nuova pagina: gjitoni p�r gjitoni, ovvero viaggio fra i rioni vecchi e nuovi del paese per metterne in luce pregi, difetti e problemi. La pagina � curata da Gennaro Domestico ed Eugenio Marigliano.

                                                                                                                                          

LA "GJITONIA"

Gli Albanesi arrivati in Lungro non trovarono la zona disabitata. Infatti  nella zona in cui sorge Lungro esisteva gi� un casale abitato la cui fondazione dovrebbe risalire intorno all'anno mille. Ancora oggi quella parte del paese viene chiamata Burgu (borgo).
Completamente diversa dal borgo medioevale le cui case davano su strade parallele con qualche strada trasversale per il passaggio (simile all'accampamento romano), la struttura architettonica del paese albanese � per lo pi� a forma circolare. Infatti gli edifici venivano costruiti attorno ad una piazzetta a forma circolare. Tutte le aperture principali davano sulla piazzetta. Ogni agglomerato di case costituiva un rione il cui nome derivava da elementi presenti nel territorio: Kastieli (presenza di un castello), Bregu (costa della collina in pendenza), Konxa (Icona - Presenza della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli con l'icona della Madonna. La chiesa, a forma quadrata, rispecchia i canoni del rito bizantino-greco e pare che sia stata la prima chiesa costruita dagli albanesi), Shin LLiri ( Presenza della chiesa di S.Elia), Kriqi (presenza di un crocefisso), Abati (presenza, un tempo, dell�Abbazia di S.Maria).

Uno degli elementi  pi� importanti introdotti dagli albanesi � la gjitonia che in italiano vuol dire vicinato. La gjitonia � un  settore del rione.  Essa ha rappresentato e rappresenta tuttora, anche se in maniera pi� limitata essendosi il centro storico svuotato  a seguito dello sviluppo edilizio che ha spostato gran parte degli abitanti verso zone nuove e con caratteristiche cittadine,  un vero e proprio nucleo sociale con regole proprie.
Chi non � giovanissimo si ricorda degli scambi che avvenivano fra le donne del vicinato, dei prestiti (ad es. di sale e zucchero usando un bicchiere come unit� di misura o del caff� con la tazzina, ecc.)
o che, sedute sui gradini delle scale nel periodo estivo e davanti al caminetto in inverno, discutevano e bevevano il mate. Noi ragazzi, invece, avevamo come punto di riferimento la piazzetta della gjitonia dove ci si riuniva per giocare ma anche per organizzare la "guerra" contro i ragazzi di  altre gjitonie.

 

Si ha occasione di assistere ancora a matrimoni, celebrati con il rito greco-ortodosso, tra i giovani appartenenti alla stessa gjitonia, al tradizionale scambio del lievito per il pane, alle caratteristiche cene tra vicini nella piazzetta intorno al fuoco.  
La conformazione stessa dell'abitazione che prevede tutte le aperture verso lo spiazzo permette in varie occasioni di vivere la vita del vicino, durante le ore del giorno, infatti, dalle finestre e dalle porte, da un'abitazione all'altra � un continuo vociare, discutere, interpellarsi tra le donne mentre si accudisce alle faccende di casa, invece con le altre gjitonie non vi sono stretti rapporti
.�  

(Gjitonia di F.Rossi-C.Filice, 1983)

Miko

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